Biodinamici, nuove prospettive per l’agricoltura e un mondo migliore

Il 37° Convegno di Biodinamica ha offerto un momento di riflessione non solo per il mondo agricolo ma per tutta la società. L’aula magna dell’Università Roma è stata affollata da 360 congressisti

La biodinamica intende offrire una nuova “prospettiva contadina” per risanare i rapporti fra gli uomini e la connessione con la natura cercando allo stesso tempo di individuare il modo migliore di produrre e consumare.

In questo senso molte interessanti idee sono emerse nel corso del 37° convegno internazionale dal titolo “Strategie contadine per la bioagricoltura” che ha riunito a Roma il 26 e 27 gennaio scorso 360 congressisti presso l’Università Roma Tre. Ampia la partecipazione della società civile, con interventi programmatici della Fao, di Agroecology Europe, del Fai, del Wwf, della Coalizione Cambiamo Agricoltura, di Legambiente, di Federbio. Numerosi gli imprenditori agricoli intervenuti, con la presentazione di casi di studio aziendali.

La prima sessione del convegno ha visto gli interventi di 7 autorevoli relatori che hanno introdotto i temi principali attraverso interessanti suggestioni, riprese nell’ambito delle sessioni parallele che si sono tenute dopo le relazioni. La seconda giornata, dedicata specificamente alla ricerca scientifica, ha visto le relazioni di docenti universitari e ricercatori da 6 università italiane, con interventi in plenaria e specifici seminari di approfondimento in parallelo. I risultati scientifici del convegno saranno pubblicati successivamente, essendo parte dei progetti di ricerca “Differ” e “Modelli circolari”, finanziati dal Ministero dell’Agricoltura.

I temi dei seminari della prima sessione

Una delle sessioni parallele

Nel primo intervento Barbara Nappini, presidente di Slow food, ha parlato della sovranità alimentare ricordando che non dobbiamo necessariamente produrre di più ma è indispensabile farlo meglio costruendo un sistema equo di produzione e distribuzione dal punto di vista economico e sociale.

A seguire Lucio Cavazzoni di Good Land ha ricordato l’importanza di salvaguardare la dignità dei lavoratori della terra e la necessità di riconoscere una giusta remunerazione al mondo dell’agricoltura, un settore in cui quasi un terzo dei suoi operatori lavora senza contratto.

Maurizio Agostino di Rete sociale Humus (Bologna) ha parlato fra le altre cose del progetto “agroecologie partecipate” che intende divenire un importante cantiere di lavoro, in grado di rendere concrete esperienze diffuse di interazione dei soggetti protagonisti sui temi fondamentali della produzione agrobiologica.

Basati sull’idea della filiera corta, i biodistretti, riconosciuti in Italia dalla legge per l’agricoltura biologica del 2022 rappresentano un approccio innovativo per uno sviluppo territoriale integrato e partecipativo. Ne ha parlato Manlio Masucci di Navdanja International.

Un momento di discussione

Giannozzo Pucci, fondatore dell’Associazione Fierucola (Firenze) poi, ci ha introdotto a “nuova agricoltura contadina” che non inquina, è autonoma dall’industria, è esercitata in forma comunitaria e solidaristica, vende direttamente sul mercato del paese o della città vicine.

A seguire il medico Luigi Montano, medico uro-andrologo, Asl Salerno, coordinatore progetto EcoFoodfertility, presidente della Società italiana per la riproduzione umana, ha parlato di uno studio che ha dimostrato non solo l’efficacia della dieta mediterranea con prodotti biologici e biodinamici nel migliorare tutti gli indici di fertilità maschile, ma anche nel favorire la detossificazione di diversi inquinanti ambientali.

Ha concluso gli interventi della prima sessione del convegno Enrico Zagnoli, tecnologo alimentare, Azienda Agricola Zad Agrodynamics, Consigliere nazionale dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica che ha parlato della democrazia del cibo ricordando che l’agricoltura biodinamica è un’agricoltura che getta luce sul miracolo del seme e rende omaggio alla vera unica fabbrica primaria del pianeta: la fotosintesi clorofilliana.

Sviluppo dei temi

Carlo Triarico

«Nel convegno, personalità ed esperti di diverse provenienze hanno trattato temi, sui quali si gioca non solo il futuro dell’agricoltura ma anche della nostra salute e della nostra società, temi su cui scriveremo il programma dell’Associazione Biodinamica dei prossimi anni» ha affermato Carlo Triarico, presidente dei biodinamici.

Triarico, nel trarre le conclusioni, ha ricordato che «il coordinamento dei temi affrontati nel convegno era stato affidato a un gruppo di giovani impegnati nell’agroecologia e nella biodinamica. Ed è importante che questi temi, siano sviluppati nel convegno da esperti e scienziati di chiara fama, ma vengano poi assimilati e rilanciati da giovani che rappresentano oggi il nostro futuro, un futuro che dobbiamo prendere strettamente a cuore, prima che sia troppo tardi».

Biodinamici, nuove prospettive per l’agricoltura e un mondo migliore - Ultima modifica: 2023-02-15T15:30:46+01:00 da Alessandro Maresca

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