Sana Restart, il biologico convince alla Fiera di Bologna

Riapre la prima grande fiera in presenza, sostenuta da un settore in espansione. Fra le proposte emerse per il bio: rilancio dell’innovazione, passaggio da filiera a sistema, iva più bassa per alcuni prodotti, recupero in credito d’imposta delle spese per la certificazione, unificazione delle piattaforme di tracciabilità. La Ministra Bellanova s’impegna a sostenere il settore

Alla Fiera di Bologna si aperta in sordina, senza celebrazioni e senza taglio del nastro, ma in piena sicurezza, l’edizione 2020 del Sana, salone internazionale del biologico, in versione Restart (ripartenza). Sia pure con taglio netto degli espositori e delle manifestazioni collaterali e un ritardo di un mese sul calendario ufficiale (lo scorso anno si era tenuto dal 6 al 9 settembre) il salone ha voluto comunque “marcare il territorio” in vista anche della prima edizione di B/Open, nuova fiera del biologico, che terrà a Verona nel mese di novembre.

Convegno di apertura del Sana, video-intervento di Janusz Wojciechowski, commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale

«Abbiamo ritenuto Sana un appuntamento irrinunciabile visto anche la crescente importanza del comparto biologico - ha detto il presidente della fiera Gianpiero Calzolari -. Così, con questa manifestazione, abbiamo voluto farriaprire gli eventi fieristici in presenza». Sana è così la prima fiera importante, a livello nazionale, che riapre dopo il lock down.

E il convegno inaugurale, aperto dal videointervento di Janusz Wojciechowski, commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale ancora una volta è stato il momento per cercare di fare il punto sul biologico.

«La crescita dell’agricoltura biologica del 70% negli ultimi 10 anni - ha detto  Wojciechowski -  sottolinea il cambiamento in atto e non sarà impossibile arrivare entro il 2030 al traguardo del 25% delle superfici coltivate a biologico».

Il Ministro: «I numeri parlano chiaro»

Teresa Bellanova, ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, anche lei intervenuta in video, ha sottolineato il ruolo prioritario dell’Italia nel settore che, come confermato dagli ultimi dati Sinab (“spoilerati” nel corso di un incontro organizzato da Coldiretti la settimana prima del Sana), ha raggiunto il 15,8% di superfici agricole destinate al biologico e che porta l’Italia a detenere il primato del numero di operatori in Europa. 

Teresa Bellanova, ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, video-intervento al Sana

«Dal 2016, con il Piano Strategico Nazionale, nato in occasione dell'Expo di Milano 2015 (il tema della manifestazione era "Nutrire il mondo"), l'Italia ha raggiunto obiettivi importanti nel settore biologico, primo fra tutte l'istituzione delle mense biologiche per tutte le scuole di ogni ordine e grado»  ha ricordato la Bellanova.

«E oggi è stato praticamente raggiunto l'obiettivo dell'aumento del 50% della superficie agricola coltivata a biologico tra il 2014 e il 2020 (da 1.367.912 ettari  nel 2014 a 1.993.236 ettari nel 2019) e, per gli stessi anni, dell'incremento del fatturato del mercato bio del 30%».

«Per le mense biologiche, ho appena firmato il decreto, d'intesa con le Regioni, per il riparto delle risorse pari a 5 milioni, e così potremo garantire cibo di qualità e accessibile a tutti i nostri studenti - ha continuato la Ministra:- oltre a fare educazione alimentare, perché le ragazze e i ragazzi che imparano a mangiare bene con consapevolezza sono straordinari comunicatori di abitudini sane e salutistiche nelle loro famiglie e nelle cerchie amicali; nello stesso tempo attiviamo l'economia locale, perché gli alimenti biologici vengono forniti da imprese locali sostenibili. Così, con una sola "mossa", miglioriamo sanità, società, economia e ambiente».

La Bellanova ha poi informato sulla messa a punto del nuovo bando nazionale per la ricerca in agricoltura biologica del valore di 4 milioni e 200 mila euro, anch'esso con il coinvolgimento di Università ed enti di ricerca con aziende biologiche. 

«Ora è necessario lavorare per organizzare meglio la filiera, e far sì che tutto il prodotto biologico ottenuto da quel 15,8% della superficie bio italiana sia opportunamente valorizzato sul mercato e soprattutto giustamente remunerato, e con questo obiettivo stiamo lavorando sui criteri per utilizzare il fondo costituito nell'ultima finanziaria con una dotazione di 20 milioni per i prossimi 4 anni» ha concluso la Bellanova.

 Gli interventi delle professionali 

Da sinistra: Dino Scanavino, Matteo Lasagna, Alessio Mammì, Paolo De Castro, Maria Grazia Mammuccini, Roberto Zanoni, Veronica Barbati, Gianpiero Calzolari (in piedi)

Matteo Lasagna, vice presidente Giunta Esecutiva Confederale Confagricoltura ha messo in risalto la necessità di puntare sull’innovazione, sull’educazione alimentare e sulla distintività del biologico mente Veronica Barbati, delegata nazionale Giovani Impresa Coldiretti  ha posto l’accento sull’importanza di evitare disomogeneità sul piano regolamentare e normativo a livello europeo. Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori,  invece è dell’avviso che, per far crescere il settore, il concetto di filiera risulta ormai vecchio. «E’ necessario passare dal concetto di filiera a quello di sistema - ha detto - coinvolgendo non solo gli operatori che si collocano all’interno di essa ma anche quelli che si trovano ai margini della stessa».

L’assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia‐Romagna, Alessio Mammi, ha ribadito che la transizione ecologica e green delle imprese va accompagnata e sostenuta dalla politica e dalle istituzioni e ha ricordato che in Emilia-Romagna il numero delle imprese convertite al biologico è aumentato del 70% negli ultimi 5 anni.

Proposte di rilancio del settore

Roberto Zanoni

Roberto Zanoni, presidente AssoBio, ha ricordato che nel biologico lavorano 250 mila persone, il 30% donne, il 54% sono diplomati e laureati. E per rendere più competitivi questi operatori ha avanzato alcune proposte. Fra queste: l’adozione di un’iva più bassa su alcuni prodotti, la creazione di un credito di imposta per coprire il costo delle certificazioni, e l’istituzione di una piattaforma unica di tracciabilità, validata dal ministero. «Le piattaforme ci sono già e sono fatte bene - ha detto - ma non si parlano...».

Maria Grazia Mammuccini

«È oramai evidente che c’è una correlazione tra emergenza sanitaria, climatica, sociale ed economica. È quindi necessario che la ripresa del Paese passi dall’affermazione di modelli agricoli e produttivi sostenibili. I dati presentati dell’Osservatorio Sana 2020 confermano che anche i cittadini preferiscono i prodotti biologici: +7% nei consumi domestici rispetto all’anno precedente. Dobbiamo cogliere le opportunità che l’Europa ci offre con le strategie di attuazione del Green Deal e fare dell’agroecologia il motore di rilancio del sistema agroalimentare italiano, valorizzando i territori rurali che sono già fortemente vocati al biologico» ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.

Paolo De Castro

Paolo De Castro, coordinatore S&D al Parlamento Europeo, nel chiudere la tavola rotonda, ha rinnovato l’invito a riflettere sull’importanza dell’innovazione e su quali alternative offrire agli agricoltori, ricordando che l’Unione europea ha due anni di tempo per fare una buona riforma della Pac (che dovrà integrare Green deal e Farm to Fork) e che nel 2021 l’Italia dovrebbe ricevere 3 miliardi a sostegno delle imprese.

Nel corso della giornata inaugurale del Sana è stato anche annunciato l’accordo tra BolognaFiere e Alibaba.

Clicca qui per vedere i dati del biologico

 

 

Sana Restart, il biologico convince alla Fiera di Bologna - Ultima modifica: 2020-10-10T12:24:21+02:00 da Alessandro Maresca

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