Allarme del Cnr: Centro e Sud Italia a rischio desertificazione

La Sicilia è la regione più esposta alla desertificazione. Per l’Anbi l’irrigazione rappresenta un intervento importante per contrastare l’inaridimento dei suoli e per favorire la produzione di sostanza organica

Si sta concludendo un agosto “bollente”, dopo un luglio che dall’Organizzazione meteorologica mondiale è stato classificato come il più caldo dal 1880. Un altro aspetto che ci deve far riflettere è che 9 dei 10 mesi di luglio più caldi di sempre si sono concentrati negli anni 2005-2019.

La conseguenza di questa situazione è una progressiva desertificazione dei suoli, conseguenza diretta del surriscaldamento terrestre. Si tratta di un problema che interessa tutta l’Europa, purtroppo Italia inclusa. Il Cnr informa che le aree a rischio desertificazione in Sicilia sono ormai il 70%, nel Molise il 58% in Puglia il 57% e in Basilicata il 55%.

Mentre in Sardegna, Marche, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30% e il 50% dei suoli disponibili.

Si parla di desertificazione quando la sostanza organica nel suolo scende sotto l’1%. Grazie al ciclo biologico dei vegetali la percentuale di sostanza organica nel terreno può arrivare fino al 4%. Non dimentichiamoci però che per produrre un chilo di sostanza organica le piante necessitano di 500 chilogrammi d’ acqua

Un esempio di resilienza

Francesco Vincenzi

«Per questo – evidenzia Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione dei Consorzi di bonifica (Anbi) -  è fondamentale la presenza di un sistema irriguo razionale, efficace e continuativo. In questo senso vanno i 75 interventi finanziati da Piano di Sviluppo rurale nazionale, Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Nazionale Invasi, capaci anche di garantire circa 3.200 posti di lavoro. Auspichiamo che la crisi politica non comporti ulteriori ritardi nella fase di avvio attualmente in atto».

Una “buona pratica” arriva dalla pianura bolognese, dove il Consorzio della bonifica Renana distribuisce mediamente, ogni anno, circa 70 milioni di metri cubi d’acqua di superficie per l’irrigazione, soddisfacendo le esigenze idriche di 17mila ettari coltivati. Si tratta di acqua proveniente esclusivamente da fonti di superficie e quindi rinnovabile.

L'irrigazione sostiene l'ecosistema

Massimo Gargano

«Ma questo rappresenta solo un esempio del grande apporto idrico, che i Consorzi hanno garantito anche quest’anno a servizio dell’agricoltura e dell’ambiente, nonostante le difficili condizioni climatiche – afferma Massimo Gargano, direttore generale di Anbi -. Grazie a questo servizio, si producono circa 35mila tonnellate di sostanza organica, di cui buona parte resta nei suoli agricoli, contrastando inaridimento e desertificazione senza dimenticare che la distribuzione irrigua contribuisce indirettamente anche a rimpinguare le falde, contrastando la risalita del cuneo salino nelle aree vicino alle coste. Sono proprio questi i benefici ecosistemici che, attraverso Irrigants d’Europe (l’associazione che raggruppa le più importanti organizzazioni europee che si occupano di irrigazione), siamo impegnati ad affermare a Bruxelles. I cambiamenti climatici non concedono ulteriori ritardi».

Per approfondimenti sulla desertificazione clicca qui

 

 

Allarme del Cnr: Centro e Sud Italia a rischio desertificazione - Ultima modifica: 2019-08-30T12:39:47+02:00 da Alessandro Maresca

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