«Abbiamo invertito il flusso del Cer – ci racconta il direttore Raffaella Zuccaro -trasformando, sia pure momentaneamente, un canale d’irrigazione in canale con funzione di scolo, facendolo scorrere non più verso Rimini, ma rimandando l’acqua verso il Po».
È stata superata la questione della contropendenza in quanto al momento dell’inversione di rotta il livello dell'acqua era più alto rispetto all'argine e quindi questa è potuta defluire al contrario. «L’operazione – continua Zuccaro - è stata possibile grazie anche al fatto che il canale è sezionato con varie paratoie che sono state alzate man mano che il livello necessario veniva raggiunto. Purtroppo abbiamo iniziato questa operazione con un po’ di ritardo perché le paratoie si erano bloccate automaticamente per il livello troppo alto dell'acqua. Quando, a piedi, i nostri operai le hanno potute raggiungere, sono state sbloccate manualmente e quindi man mano sono state aperte».
Edagricole sostiene l'iniziativa di raccolta fondi
per l'Emilia-Romagna alluvionata.
L'Iban per la donazione, intestato a “Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell'Emilia Romagna” è il seguente:
IT69G0200802435000104428964
La causale da indicare è “Alluvione Emilia-Romagna"
Verifica delle strutture
È stata abbastanza rapidamente vuotata la parte verso il Po, verso ovest, mentre successivamente quella che va verso il fiume Savio. È stata anche raccolta l'acqua dai consorzi di primo grado che sono riusciti a pompare l’acqua all’interno del canale.
«Una volta svuotato completamente – continua - inizieremo la verifica di tutto il canale andando a verificare gli eventuali danni. Le griglie, per esempio, sono state montate rispettando il flusso dell’acqua, che adesso è fluita la contrario. Nonostante la situazione attuale ci stanno già ci stanno chiedendo di riavviare l'irrigazione. Infatti le aree non colpite dall’alluvione già adesso hanno bisogno di acqua».
La falda è cresciuta sicuramente con le recenti piogge ma in questo periodo dell’anno l’agricoltura ha comunque bisogno di acqua.
Arrivano già le richieste per l'irrigazione
Zuccaro ci fa presente che hanno già chiesto l’acqua alcuni vivai e gli agricoltori che fanno coltivazioni sotto serra. «Questi hanno addirittura chiesto l’acqua durante l'alluvione ma purtroppo non siamo stati in grado di soddisfare questa esigenza. E se non riusciamo a distribuire acqua in questo momento rischia di verificarsi un doppio danno: oltre che per mancata produzione nelle zone alluvionate, anche per problemi in quelle dove invece l’acqua è subito necessaria».
La speranza è quella di far tornare il Canale, nel corso della prossima settimana, alla sua funzione originale. «Dobbiamo fare presto a fare una ricognizione di tutta la struttura coordinandoci con la cabina di regia della regione Emilia-Romagna e Protezione Civile. Disponiamo di una squadra di 9 persone che possano percorrere tutto il canale per verificare i danni. Secondo i nostri ingegneri se non si sono verificati problemi rilevanti già nel fine settimana potremmo iniziare a fornire acqua almeno nel primo tratto del canale. Ma è tutto un work in progress. Sono tutte cose che vanno fatte via via che ci si rende conto della situazione reale».
Il problema però non è solo del Cer perché poi sarà compito dei Consorzi di bonifica andare a portare l’acqua del canale sul territorio e in questo momento no è una impresa facile.
Un servizio sul territorio
Dunque, sia pure per poco, il Cer è diventato una grande via d'acqua di drenaggio, un fatto assolutamente inedito. «D’altra parte nella situazione drammatica che si era venuta a creare – sostiene Zuccaro - era l’unico sostegno che eravamo in grado di poter dare. E adesso, così come è successo in un contesto assolutamente opposto lo scorso anno con la siccità, ci stiamo rapidamente attrezzando per non far mancare il nostro importante servizio sul territorio».