La siccità sta progressivamente asciugando ampie aree del nostro Paese, causando seri danni alle nostre produzioni agricole. Per contrastare questo fenomeno servono interventi mirati e risolutivi. L’ Anbi (Associazione dei Consorzi di bonifica), insieme a Struttura missione #Italiasicura, lancia una proposta di soluzione: il Piano nazionale degli invasi per il recupero della risorsa idrica.
I primi 218 interventi progettati e presentati dai Consorzi di bonifica per il Piano degli invasi (durante una conferenza stampa avvenuta a Roma il 6 luglio nella sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri) sono già definitivi ed esecutivi, pronti cioè ad essere finanziati. Ad annunciarlo sono stati Erasmo D’Angelis, coordinatore #ItaliaSicura, Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi e Massimo Gargano, direttore generale di Anbi.
Il Piano prevede 2mila piccoli e medi invasi collinari e di pianura, un programma per 20 miliardi di euro in 20 anni, per un investimento totale di oltre 3 miliardi di euro.
Il maggior numero di proposte di intervento (73, tra cui un bacino sul torrente Astico, nel vicentino) interessa il Veneto, ma, secondo le indagini effettuate dai Consorzi, è la Calabria la regione che necessita di maggiori investimenti, per un valore complessivo di 527 mln di euro (tra cui il completamento della diga sul Melito nel catanzarese).
Durante la conferenza è emerso quanto sia necessario contenere l’acqua quando c’è, per poi distribuirla in caso di necessità per i diversi utilizzi, in particolare per quello agricolo. Più dell’85% dell’agroalimentare italiano, infatti, dipende dall’irrigazione e il valore commerciale dell’ettaro irriguo è superiore in media di 13.500 euro rispetto a quello non irriguo.
Un “fondo di rotazione”
Per avviare l’iter di questa grande programmazione infrastrutturale a servizio del Paese, la Struttura di missione #Italiasicura inizierà, a breve, una serie di incontri con i ministeri competenti, in vista della prossima Legge di Stabilità.
L’obbiettivo è individuare, nel cosiddetto Fondo per gli investimenti (comprensivo anche delle infrastrutture relative alla rete idrica e alle opere di collettamento), quote di finanziamento pluriennale facendo anche ricorso a finanziamenti comunitari (Banca europea per gli investimenti, Banca di sviluppo del consiglio d’Europa), che affiancherebbero la costituzione di un fondo “a rotazione” per il finanziamento delle progettazioni.
IL CONTESTO IRRIGUO
- 3,3 mln di Ettari di superficie irrigati in Italia
- 65% La quantità di aziende agricole irrigue che si approvvigiona tramite i Consorzi di bonifica