Sono partiti ufficialmente il 1° ottobre i lavori per il potenziamento e l’adeguamento funzionale dell’impianto del Palantone, situato a Salvatonica di Bondeno (Fe), che effettua il sollevamento dell’acqua dal Po per immetterla nel Cavo Napolenico e successivamente nel Canale Emiliano-Romagnolo, «un’autostrada dell’acqua - come ha ricordato il presidente del Consorzio di bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo Nicola Dal Monte - a sostegno dell’agricoltura e di alcune oasi ecologiche, utilizzata anche per impiego civile sulla Costa Adriatica».
Lo scopo dei lavori è quello di incrementare il sollevamento dell’acqua di 20 mc/sec e quindi portarlo dai 50 mc/sec (al massimo regime) attuali ai 70 mc/sec, quota massima ammessa di prelievo fino al 2037.
Quattro nuove pompe
Per il completamento della dotazione elettroidraulica dell’impianto del Palantone è stata scelta la soluzione che prevede l’installazione di 4 pompe con motore idraulico sommerso, caratterizzate da elevate performance. La nuova, complessa e tecnologicamente avanzata cabina di alimentazione elettrica con alloggio impiantistico permetterà all’infrastruttura di oltre 600 metri quadrati di dimensione un sostanziale ammodernamento destinato a incidere direttamente sulla garanzia di prelievo e successivo trasporto e distribuzione dei flussi indispensabili per il territorio circostante dal Ferrarese fino a Rimini.
Prodotti di qualità
Paolo Mannini, direttore generale del Consorzio di bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo ha ricordato che fino a oggi dal Palantone sono stati sollevati 8 miliardi di metri cubi che hanno permesso all’Emilia Romagna di sopperire ai grossi deficit idrici (quest’anno in Romagna è piovuto il 50-60% in meno della media) permettendo la realizzazione di colture di elevato livello qualitativo con un incremento produttivo stimato di 400-500 milioni di euro.
Tre anni di lavori
La spesa per l’adeguamento del Palantone, come ha specificato Marco Manetti, direttore dell’area tecnica del Canale Emilia-Romagnolo, è di 18,5 milioni di euro.
I lavori dovrebbero durare tre anni; si lavorerà infatti con l'impianto in funzione, sfruttando specialmente la stagione autunno-invernale, durante la quale non sussiste il prelievo agricolo, che è quello preponderante.
L’impianto potrà dunque essere a regime solo dal 2024. Fino ad allora purtroppo, a causa dei lavori, il prelievo si ridurrà a un max di 40 mc/sec per poi però schizzare a 70.
Link multimediali
Vedi intervista a Nicola dal Monte, presidente CER
Vedi intervista a Alessio Mammì, assessore agricoltura Emilia-Romagna
Vedi le immagini della giornata di inaugurazione lavori al Palantone
Clicca qui per la scheda tecnica dell’impinto di sollevamento del Palantone