«In questa estate pazza sono evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo».
Così il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo, commenta i profondi segni che il maltempo ha lasciato, nell’ultima settimana, da nord a sud della Puglia, con danni anche molto gravi su tutte le colture in campo.
«Le notizie dei danni alle colture agricole, causati da grandinate e nubifragi estivi, ormai gli ennesimi del 2020, non fanno più notizia, ma riportarle serve per ricordare le difficili condizioni in cui è costretto a vivere e lavorare chi coltiva la terra e produce, con tanti sacrifici, beni alimentari per la collettività intera».
Nel Foggiano
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Partendo dal Foggiano, decine sono gli ettari di pomodori da industria “affogati” in campi allagati dai violenti nubifragi abbattutosi a ripetizione negli ultimi giorni.
Da San Severo ad Apricena, da Poggio Imperiale fino a Lesina, chi stava già programmando la raccolta meccanizzata e ha subito allagamenti dei campi quasi sicuramente non potrà realizzarla e dovrà cercare di salvare il salvabile facendo ricorso alla raccolta manuale, peraltro con un maggior onere economico.
Nella provincia Barletta-Andria-Trani e nel Barese
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Nella provincia di Barletta-Andria-Trani gravi danni sono stati registrati dai vigneti per uva da tavola e per uva da vino e dalle colture orticole.
Nel Barese violente grandinate e piogge si sono abbattute un po’ dovunque, ad esempio sugli oliveti in agro di Terlizzi e sugli orti lungo il litorale adriatico.
Nel Brindisino e nel Leccese
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Nel Brindisino le coltivazioni di pomodoro da industria e da mensa in pieno campo, di carciofo e di melone giallo e i vigneti per uva da vino sono stati colpiti dalla grandine e soprattutto da violenti nubifragi.
Fra Brindisi e Lecce tantissime piantine di melone e carciofo appena trapiantate sono state letteralmente spazzate via dalle grandi quantità di acqua caduta, oltre 200 mm di pioggia in brevissimo tempo.
Nel Tarantino
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Violente grandinate si sono abbattute nel Tarantino provocando gravi danni a frutteti e vigneti e ai campi coltivati ad angurie e meloni a Ginosa e Castellaneta. Ma anche altre colture, soprattutto orticole, non sono state risparmiate.
Danni fitosanitari
Ai danni diretti provocati dal maltempo si aggiungeranno a breve quelli indiretti di tipo fitosanitario causati dall’eccesso di umidità e dal rialzo atteso delle temperature, con la formazione, nei campi intrisi di acqua o ancora allagati, di microclimi caldo-umidi estremamente favorevoli allo sviluppo di malattie fungine o batteriche e agli attacchi dei fitofagi.
Cavallo: «Anche in Puglia sempre più numerosi gli eventi estremi»
Nel 2020, ricorda Cavallo, «secondo elaborazioni su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD), si sono succeduti in Puglia numerosi eventi estremi: tre tornado di cui due in provincia di Bari e uno in provincia di Lecce, 10 grandinate violente nel Barese e sul Salento, due trombe d’aria nel Barese e nel Foggiano, frequenti nubifragi improvvisi, oltre alle nevicate di febbraio, le gravi gelate del 24 e 25 marzo e la violenta grandinata del 6 luglio in provincia di Taranto, a Massafra, Castellaneta, Martina Franca, Manduria e Avetrana.
Gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima azzerano in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori, che perdono la produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, delle ulteriori lavorazioni, del riacquisto di piantine e sementi e dell’utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante».