Sono una spettacolare fotografia della piena del fiume Ticino alla diga del Panperduto (autore: Maurizio Portone) e la riflessiva immagine di una barca nella piazza di Orta coperta dall’acqua esondata dal lago (autore: Fulvio Gioria), le opere vincitrici, rispettivamente nelle sezioni “Acqua, eterno scorrere” e “Cambiamenti climatici: Difendere l’acqua – Difendersi dall’acqua”, della seconda edizione del Premio Fotografico “Obiettivo Acqua”, promosso da Coldiretti, Anbi e Fondazione Univerde.
Quattrocento partecipanti
«Con questo concorso vogliamo contribuire a sottolineare il rapporto fra risorsa idrica e territorio, dove acqua significa cibo, ma anche bellezza di ambienti unici» commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi).
Sono state oltre 400 le opere partecipanti superando, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il dato dell’edizione inaugurale.
«La disponibilità idrica – afferma Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – è indispensabile per la produzione agricola, che va incrementata grazie all’ampliamento del servizio irriguo, una best practice italiana».
«Vigiliamo sull'acqua pubblica»
«Per questo – aggiunge Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde – bisogna vigilare sulla natura pubblica dell’acqua, proprio ora che siamo alla vigilia del decennale del referendum che lo affermò, ma anche in vista dei tanti interessi, che graveranno sui fondi del Next Generation Eu».
Se ai vincitori del concorso va anche un premio di 500 euro, una targa con menzione è il riconoscimento alle 4 opere segnalate in altrettante sottosezioni: “Acqua amica” di Massimo Mormile; “Ora blu sul Tevere” di Pietro Giannelli Savastano; “Flooded Wood” di Vittorio Ricci; “Il dipinto” di Michele Di Lella.
Un nuovo modello di sviluppo
Nel dare appuntamento alla terza edizione del concorso fotografico, il direttore generale di Anbi, Massimo Gargano, ricorda come risorse idriche e territorio debbano essere il perno di un nuovo modello di sviluppo, originale e distintivo.
«All’orizzonte – conclude Gargano – c’è la nuova normativa europea sull’utilizzo delle acque reflue. Se sarà garantita la salubrità alimentare, sarà un’importante risorsa integrativa per l’irrigazione, la cui richiesta è in forte crescita a fronte dei cambiamenti climatici e delle necessità di qualità dei prodotti».
Alla cerimonia online sono intervenute anche Angelica Catalano, direttore generale dell’Ufficio dighe e Infrastrutture idriche ed elettriche – Mit e Simona Angelini, dirigente della Direzione generale Sviluppo rurale – Mipaaf e David Granieri, vice presidente nazionale di Coldiretti.