Partite dalla zona interna e trasferitesi velocemente verso la costa adriatica, due violente trombe d’aria in soli 15 minuti hanno colpito gran parte delle province di Brindisi e Taranto, sradicando e spaccando olivi secolari e più giovani, spazzando via le olive, distruggendo strutture, pergolati e muretti.
Ulivi secolari sradicati e spaccati
«Il quadro è apocalittico. Vedere olivi di dimensioni notevoli sradicati e allettati e le campagne coperte da un manto di olive è desolante – denuncia il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis –. È un disastro naturale di dimensioni incalcolabili che ha colpito principalmente Apani, Brindisi, Latiano, Oria, Francavilla e Torre Santa Susanna. I nostri uffici si sono immediatamente attivati per le verifiche in campo. Chiederemo all’assessorato regionale all’Agricoltura di attivare le procedure per l’accertamento del danno di inusitata gravità e richiedere lo stato di calamità naturale, sburocratizzando il più possibile le procedure per ristorare tempestivamente gli agricoltori».
A Martina Franca e Manduria in pochi minuti è avvenuto un disastro, dichiara il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo. «Olivi secolari sradicati, allettati e aperti in due parti. Sono ingenti i danni anche alle strutture. Basti pensare che è crollata la Chiesa di Sant’Angelo a Manduria. È un duro colpo alla campagna olivicola in corso in un territorio che, a differenza delle province di Bari, BAT e Foggia, non era stata colpita dalle gelate di febbraio e marzo. Siamo di fronte a un evento calamitoso di eccezionale gravità che necessita di risposte concrete e tempestive».
Occorrono strumenti straordinari per opere di manutenzione
L’assoluta mancanza di liquidità e le gravi situazioni debitorie che ne conseguiranno necessitano di interventi non riconducibili alle calamità “ordinarie”, bensì, aggiunge De Miccolis, «a strumenti straordinari che, oltre a dare sollievo economico alle imprese agricole, di cui in alcuni casi non si riconoscono più neppure i confini aziendali, dovranno prevedere urgenti opere di manutenzione per ripristinare il patrimonio produttivo, ricostruire le strutture aziendali e riprendere l’attività agricola».
Non bastavano le gelate che hanno colpito a febbraio e marzo le province di Bari, BAT e Foggia, e le grandinate violente dei mesi successivi, la Xylella a Lecce, ora anche la straordinaria ondata di maltempo su Brindisi e Taranto ha finito di completare un quadro disastroso, commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Un danno di 1,6 miliardi per l’olivicoltura pugliese
«Il 2018 sarà ricordato come l’annus horribilis per l’olivicoltura pugliese che conta i danni di un clima ostile e impietoso e di calamità naturali di gravità incalcolabili. La stima del danno ormai è salita a 1 miliardo e 600.000 euro, perché al crollo produttivo in termini di olive e olio va sommata la perdita del patrimonio strutturale degli olivi. Per il ripristino del potenziale produttivo serviranno risorse ingenti e straordinarie, anche alla luce degli ultimi eventi calamitosi».
Pur avendo già richiesto che siano attivate le verifiche in campo per la declaratoria di calamità naturale per gli eventi degli ultimi giorni, attendendo che il Governo disponga la deroga per le colture assicurabili per tutte le calamità del 2018 abbattutesi sull’agricoltura pugliese, per Coldiretti Puglia è necessario andare oltre il Decreto 102. È in fase di ultimazione il bando per accedere alla dotazione finanziaria con cui, dal bilancio autonomo della Regione Puglia, è stato destinato 1 milione di euro alle imprese olivicole danneggiate dalle gelate, una somma assolutamente insufficiente – specifica Coldiretti Puglia – ma che rappresenta una prima concreta boccata d’ossigeno al comparto.
Disastroso il maltempo sull’olivicoltura, conferma Granieri di Unaprol
La gravità degli effetti del maltempo sul comparto olivicolo, in particolare in Puglia, ma anche in altre regioni, la conferma il presidente di Unaprol, David Granieri.
«L’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia sta creando enormi problemi all’agricoltura e in particolare al comparto olivicolo, nel pieno della campagna olearia 2018-2019. Danni ingenti si registrano non solo a carico delle olive, spazzate via dal forte vento, ma anche sugli ulivi con migliaia di piante sradicate o spezzate. È una situazione veramente critica in una stagione che, secondo le stime, dovrebbe far registrare un calo record della produzione nazionale del 38%. Particolarmente grave la situazione in Puglia, dove una violenta tromba d’aria ha colpito gli oliveti della provincia di Brindisi, ma segnalazioni dagli olivicoltori arrivano da tutte le regioni, dalla Calabria al Lazio. Dopo le gelate dello scorso febbraio che hanno compromesso 25 milioni di olivi e le ultime forti piogge e grandinate, il comparto olivicolo si trova ad affrontare l’ennesima emergenza dovuta a un evento estremo. I danni agli olivi comporteranno conseguenze pesanti anche nel lungo periodo, fermo restando il disastroso impatto a livello ambientale. In queste condizioni un piano olivicolo nazionale 2.0 deve diventare per il governo un’assoluta priorità».