Un progetto per il rilancio della bachicoltura viene considerato di tipo integrale e sostenibile in quanto non coinvolge solo l’allevamento del baco per la produzione della seta, ma anche l’impianto e lo sviluppo delle piantagioni di gelso le cui foglie sono l’alimento specifico dei bachi ed ora, i prodotti alimentari derivati dal baco.
L’apertura normativa di Bruxelles ai nuovi alimenti tra i quali sono compresi gli insetti e quindi anche i bombici, non si ferma però ad utilizzare come alimenti i preziosi insetti ma tutta una serie di prodotti derivati.
Il progetto è tutto italiano ma per ora viene presentato e sperimentato fuori in quanto nel nostro paese non trova ancora completa applicazione la normativa comunitaria che consente di poter chiedere la registrazione come alimenti dei prodotti ottenuti dagli insetti e degli stessi insetti.
Al congresso dell'Associazione europea dei produttori di alimenti e di prodotti alimentari, che si è tenuto a Bruxelles il 23 novembre scorso, Marco Ceriani di Italbugs, ha lanciato un progetto di economia circolare incentrato sul baco da seta. Il silkwarm di allevamento unisce due punti di forza del made in Italy: agro-alimentare e tessile secondo quanto indicato nel progetto.
Come spiega Ceriani partendo dal campo della coltivazione intensiva del gelso, le cui foglie sono la principale alimentazione del baco da seta e con cui si possono fare anche confetture; così dal verme si ottengono due prodotti: primo è una farina con cui è stato ottenuto un panettone che è stato chiamato "Panseta" e l'altro è, ovviamente, la seta.
Il processo funziona ed è sicuro, Ceriani spiega con esperienza dei suoi studi presso il laboratorio Italbugs di Wageningen. Una scelta 'forzata' di trasferirsi da Milano all'università olandese perché in Italia non esiste ancora alcuna legislazione sugli insetti commestibili.
Il regolamento europeo sui nuovi prodotti alimentari, che entrerà in vigore a gennaio 2018, introduce una procedura di autorizzazione che deve partire da una richiesta alle autorità nazionali, ma l'Italia non si è ancora adeguata alla nuova legislazione.