Il settore del biocontrollo chiede una corsia preferenziale

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Il punto sui mezzi biologici per la difesa delle piante alla Biocontrol Conference 2022 a Bari. Gli obiettivi della Farm to fork si scontrano con un iter di registrazione ancora estremamente lento mentre le avversità, in continua evoluzione, presto non troveranno ostacoli. Il settore auspica una accelerazione delle procedure

Per raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030, l’Unione europea ha adottato le strategie Farm to fork e Biodiversity. Queste linee programmatiche impongono all’agricoltura diversi traguardi tra i quali la riduzione del 50% dell’uso di prodotti fitosanitari entro il 2030. Per quanto riguarda il primo aspetto, sulla base della proposta di Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, la percentuale di riduzione per l’Italia è addirittura del 62%. Una percentuale tra le più alte a livello europeo e che non tiene conto della diminuzione già avvenuta nel corso degli ultimi vent’anni (- 32% dal 2002). Un obiettivo che si scontra con diversi problemi: l’iter di registrazione di nuovi prodotti estremamente lento e le avversità in continua evoluzione da affrontare con un numero limitato di prodotti impegnati a superare un vaglio sempre più selettivo dal punto di vista delle caratteristiche tossicologiche.

In questo contesto è fondamentale il lavoro di ricercatori e produttori di mezzi tecnici per trovare soluzioni alternative efficaci per colmare un vuoto di prodotti che molto presto si verrà a creare. Sono stati questi i temi della seconda edizione della Biocontrol Conference che si è tenuta a Bari ieri e oggi. Alla due giorni organizzata da Aipp, Arptra e Fruit Comunication hanno partecipato molti relatori tra ricercatori, tecnici e aziende partner dell’evento.

Più integrazione e meno burocrazia

In apertura dei lavori, il presidente Arptra Gianluca Chieppa ha precisato «che la chimica non è da demonizzare, ma è necessaria una chimica meno impattante. Fondamentale puntare a una gestione integrata delle colture, dal punto di vista fitosanitario ma anche da quello agronomico: si parte sempre da buone pratiche agronomiche per poi integrare la gestione sostenibile della difesa, le moderne tecniche genetiche e altre innovazioni tecnologiche per le operazioni colturali».

Herman Van Mellaert, presidente Ibma Global, ha focalizzato l’attenzione su uno dei limiti del settore del biocontrollo e dei prodotti per la difesa delle piante in generale: la burocrazia. «Il settore del biocontrollo è in linea con le richieste delle strategie F2F e BD ed è pronto per la transizione ma l’Unione europea non è allineata ai suoi stessi obiettivi. Ci sono a oggi 140 prodotti in attesa di autorizzazione e 120 già sviluppati ma non ancora avviati all’iter. Prodotti candidati nel 2022 dovranno passare per diversi vagli per essere forse ammessi non prima del 2030. In Usa, Canada e Brasile i controlli per l’autorizzazione richiedono solo due anni. Questo crea ovviamente una forte disparità tra i mercati internazionali. L’impegno di Ibma è di contribuire a fare un cambio di passo in particolare definendo meglio il settore del biocontrollo, formare gli agricoltori e i tecnici sull’uso dei mezzi di biocontrollo e spingere per una fast track, una corsia preferenziale, per questa categoria di prodotti».

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Herman Van Mellaert

Dello stesso avviso è Pamela Marrone di Marrone Bio Innovation (Davis, California), azienda leader nel mercato del biocontrollo americano: «Il processo regolatorio deve obbligatoriamente essere velocizzato. Auspico che presto possano essere istituite procedure diverse per i prodotti di biocontrollo, che ancora seguono le stesse vie dei prodotti chimici tradizionali. Un lavoro fondamentale quello della Ibma per colmare un gap di prodotti che presto si verrà a creare».

Sono state molte le soluzioni proposte nel corso della due giorni, una occasione di confronto fondamentale per capire meglio le prospettive e gli eventuali limiti. Alcune altre criticità emerse nel corso dell’evento sono la mancanza di un supporto tecnico nell’utilizzo di questi prodotti e una scarsa conoscenza delle modalità di applicazione per massimizzarne l’efficacia. Utili in questo senso le relazioni e i dati portati all’attenzione dei partecipanti e che saranno disponibili sul sito della Biocontrol Conference.


Le soluzioni dalle aziende

  • Portento di Idai Nature;
  • L’impiego di A. vladimiri e C. montrouzieri contro P. ficus secondo Serbios;
  • Prevam Plus di Ascenza;
  • Eugenio di Xeda Italia;
  • L’impiego di B. bassiana ceppo ATCC74040 di CBC Europe BIOGARD;
  • Neudosan® e Tri-soil® di Certis Europe;
  • Clavitus, Arbiogy, Bemotius e Romeo di Syngenta Italia;
  • Plantivax SL di Upl Italia;
  • Remedier di Gowan Italia;
  • Subelus di Corteva Agriscience;
  • Citripar, Cryptobug, Aphytis, Spical Ulti-Mite, Pegafit di Koppert Italia;
  • Oicos e Shark di Sipcam Italia;
  • Limocide di Manica.
Il settore del biocontrollo chiede una corsia preferenziale - Ultima modifica: 2022-11-23T17:38:29+01:00 da Sara Vitali

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