Xylella sempre più verso nord. In recepimento della Decisione di esecuzione UE 2018/927 del 27 giugno scorso, che aveva spostato verso nord i confini pugliesi della zona infetta da Xylella, l’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia ha infatti provveduto, con Atto Dirigenziale n. 674 del 9 agosto 2018, pubblicato sul BURP n. 110 del 23/08/2018, ad aggiornare la delimitazione della “zona cuscinetto”, della “zona di contenimento” e della “zona infetta” con l’elenco dei comuni e dei fogli di mappa catastali interessati dalla nuova delimitazione.
Estirpi senza indugio
A testimonianza che il vento è ormai cambiato in direzione contraria a quanto auspicava il variopinto fronte “negazionista”, il provvedimento regionale specifica che, fermo restando che alle aree soggette a nuova demarcazione si applicano tutte le prescrizione per esse previste dalla legislazione in vigore, «tutti i procedimenti tecnico/amministrativi avviati devono essere portati tempestivamente a compimento, al fine di non inficiare l’azione globale di contrasto al batterio», ossia che le ordinanze di abbattimento già deliberate precedentemente alla nuova determinazione devono essere eseguite. L’atto dirigenziale, con l’elenco dei Comuni e dei Fogli di mappa catastali, è consultabile qui.
Il rammarico di Anve
Un provvedimento che suscita il rammarico dei vivaisti regionali. L'Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori) ha infatti affermato che, con l’innalzamento del confine della zona infetta, «è stato inferto un duro colpo al vivaismo della Puglia e di riflesso a tutti i vivaisti ornamentali, frutticoli e orticoli italiani, perché tutti saranno colpiti dalla decisione della regione Puglia di accettare in pieno quanto determinato dalla Commissione europea per delimitare la nuova zona demarcata di Xylella fastidiosa». Per Anve era un dovere tecnico e morale dell'amministrazione regionale aprire un tavolo di confronto nelle sedi comunitarie per ottenere dei risultati accettabili. ora bisogna agire perché la zona cuscinetto non venga mai più innalzata e altre imprese pugliesi e italiane non vengano colpite.
La proposta di una delimitazione puntiforme
ANVE, tra le varie attività e iniziative volte a sensibilizzare l'Autorità di gestione sugli aspetti socio-economici correlati all'avanzata della Xylella aveva inviato una nota sia all'Osservatorio fitosanitario pugliese sia al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con i seguenti contenuti:
- prevedere una delimitazione puntiforme per salvaguardare i poli vivaistici locati in un’area già per definizione indenne;
- agire per un cambio nelle scelte strategiche che privilegi l’eliminazione del materiale infetto e di quello potenzialmente portatore della malattia e limiti le misure di contenimento adottate fino ad ora alle aree per le quali è nota l’impossibilità di eradicazione del batterio;
- riportare l’attenzione su una strategia di eradicazione in quelle aree che attualmente sono indenni e nelle quali il monitoraggio consente di avere dati confortanti in tal senso;
- considerare che non sono mai state rilevate piante infette in aziende vivaistiche ma solamente in appezzamenti olivicoli proprio a dimostrazione della sanità del materiale vivaistico e della professionalità degli operatori.
Secondo l’Associazione era dovere tecnico e morale dell'Amministrazione regionale portare tali aspetti nelle sedi comunitarie e aprire un tavolo di confronto per dei risultati accettabili.
«Questo non è stato fatto. Oramai è tardi e le aziende saranno costrette a chiudere o delocalizzare: un clamoroso fallimento politico nazionale».