Promuovere le produzioni italiane, difenderle dalla contraffazione e dall’italian sounding, rafforzare il nostro peso in Europa, rendere la filiera sempre più competitiva garantendo un’adeguata remunerazione per imprenditori e lavoratori, tutelare i consumatori con cibo sicuro e di qualità, migliorare l’export creando un sistema Paese più efficace e fFar diventare la filiera agroalimentare un formidabile volano di sviluppo per il Made in Italy e per la crescita. Di tutto ciò discuteranno domani 18 ottobre all’auditorium Santa Chiara a Roma, le istituzioni, il governo, le principali associazioni del mondo agricolo, gli industriali e i distributori. La filiera agroalimentare al centro della nuova strategia per il made in Italy è il titolo del convegno organizzato da Edagricole e da Terra e Vita nell'ambito delle celebrazioni degli 80 anni della casa editrice.
Tutta la filiera attorno a un tavolo
A partire dalle 10 uno studio di Nomisma preparato per l’occasione introdurrà il dibattito dove in panel dedicati interverranno: il sottosegretario alle politiche agricole forestali e del turismo Alessandra Pesce, il vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, il presidente della Commissione agricoltura della Camera Filippo Gallinella, il presidente della Commissione agricoltura del Senato Giampaolo Vallardi, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, l’industriale Cosimo Rummo, l’ex ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri, il presidente di Federdistribuzione Claudio Gradara, il presidente della Cia Dino Scanavino, il presidente di Copagri Francesco Verrascina, il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri. A tirare le somme sarà il ministro Gianmarco Centinaio intervistato dai giornalisti Alessandro Giuli e Fabrizio Ratiglia.
Italia prima in Europa per fondi di promozione
Con 18 programmi di promozione nazionali (per circa 35 milioni di euro dal budget Ue) e la partecipazione a sette programmi in collaborazione con altri Paesi Ue, l'Italia si aggiudica la parte più consistente del finanziamento da 172,5 milioni di euro per promuovere i prodotti agroalimentari dell'Ue in Europa e nel mondo.
Quest'anno, un totale di 97 milioni di euro è stato assegnato a programmi di promozione semplici, presentati cioè da una o più organizzazioni proponenti dello stesso Stato membro. Altri 75,5 milioni di euro finanzieranno i programmi multipli, presentati da almeno due organizzazioni proponenti da almeno due Stati membri o da una o più organizzazioni europee. Nel primo gruppo l'Italia vede accettate 18 proposte, con circa il 35% del bilancio. Nel secondo il nostro Paese si conferma tra i più attivi con 4 proposte accettate come Stato coordinatore e 3 in collaborazione, per un contributo Ue da circa 29 milioni di euro. Solo la Francia partecipa a più progetti multi (10 in totale).
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