Un “Governo bellissimo”.
Un'autopromozione espressa con ironia dal Presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa per annunviare il via libera, nel corso del Consiglio dei Ministri di venerdì 18 febbraio al varo del decreto bollette dopo una giornata di forti fibrillazioni nell’Esecutivo.
Misure insufficienti
Per l’agricoltura le misure annunciate appaiono però ampiamente insufficienti per fare fronte al caro bollette, nonostante l‘annunciata consistente apertura (il testo del provvedimento non c’è ancora) per le energie rinnovabili da fonti agricole.
Snellimento autorizzativo
Confagricoltura ha infatti espresso immediato apprezzamento per l'accelerazione sulla semplificazione e sulle risorse a disposizione per sviluppare ulteriormente le energie rinnovabili, che riguardano gli impianti tra 50 kw e 200 kw e l'iter autorizzativo.
Rilevanti novità riguardano l'agrovoltaico, per cui si amplierebbero le tipologie costruttive, fermo restando la sinergia tra produzione agricola ed energetica.
«Importante - per Palazzo della Valle - sarebbe la dotazione di 267 milioni di euro per promuovere la produzione di energia elettrica green e l'autoconsumo per le pmi con la realizzazione di impianti con potenza massima di 200 kw».
Credito d’imposta
«Bene anche il credito d'imposta, nel 2022 e 2023, per promuovere l'efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili, per le imprese che investono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia».
Le imprese energivore sono poche
«Non sono risolutivi, invece - ad avviso di Confagricoltura - gli interventi a breve termine che sarebbero previsti sui costi energetici. Pur essendo importanti anche per le imprese agricole, con la conferma dell'annullamento degli oneri di sistema, non riguarderebbero infatti gli extra costi energetici, ma esclusivamente le imprese classificate energivore».
Per il settore agricolo si tratta esclusivamente di poche e specifiche realtà produttive che svolgono attività di trasformazione a cui è associata una forte domanda di energia elettrica o gas.
«Se le anticipazioni saranno confermate, - conclude Confagricoltura - si sarebbe persa, in generale, l'occasione di agire in modo efficace sulla compensazione dei costi energetici delle imprese agricole, in particolare del settore florovivaistico».