Un nuovo portale capace di far dialogare in modo più fluido e diretto Agea e gli agricoltori. L’armonizzazione dei sistemi informatici tra organismi pagatori regionali e agenzia nazionale. Una convenzione con i centri di assistenza agricola che preservi la figura dei liberi professionisti pur garantendo il massimo di trasparenza e legalità, oltre a scongiurare conflitti d’interesse. Una maggiore autonomia gestionale e poi l’entrata in servizio della carta dei suoli e la digitalizzazione di tutti i fascicoli aziendali per velocizzare il sistema dei controlli e quindi i pagamenti, con l’azzeramento delle giacenze nel giro di un anno e mezzo. Questo il manifesto programmatico del neo direttore di Agea Fabio Vitale.
Controlli rapidi e pagamenti puntuali. Direttore, è conscio della responsabilità che le è stata affidata?
«Certo, il sistema dei premi incide ormai in maniera considerevole sul reddito delle imprese agricole, quindi gli agricoltori devono sapere con esattezza a quanti soldi hanno diritto e quando li riceveranno».
Lei viene dall’Inps. Ha trovato similitudini in Agea?
«L’Inps è una macchina complessa, ha più di 700 prodotti e milioni di utenti, ma è in grado di progettare, sviluppare e applicare tutto quello che le norme prevedono. Con Agea questo non si può fare, perciò deve diventare più autonoma. Serve una programmazione strategica dei fabbisogni e poi dovremo passare ai fatti.
La nuova Pac prevede la riassegnazione dei titoli: quando gli imprenditori agricoli potranno conoscerne il valore?
«Proprio in questi giorni stiamo definendo il percorso per la Domanda unica 2023 e auspichiamo che dal primo marzo ci sia l’apertura dei sistemi informatici per la raccolta delle domande in tutta Italia e quindi mettere in condizione tutti gli organismi pagatori regionali di essere pronti anche con i Caa per costruire il fascicolo aziendale delle aziende agricole. Sempre per quanto riguarda gli organismi pagatori, dal primo aprile ci sarà la pianificazione e l’esecuzione dei controlli anticipati sui comprensori preselezionati relativamente agli elementi e agli obblighi degli interventi 2023 non monitorabili tramite Ams (Area monitoring sistem ndr).
Si è insediato da quasi tre mesi, ormai avrà stilato un cronoprogramma delle prime cose da fare.
«Da quest’anno, in presenza di una nuova Pac più articolata e complessa rispetto alle precedenti, è fondamentale che la data del 15 maggio sia inderogabile per la presentazione delle Domande uniche, altrimenti salta tutto il sistema e si torna al solito ritornello “Agea è in ritardo, Agea non paga, i controlli non si fanno” e arriviamo al fatidico 16 ottobre non preparati per soddisfare le esigenze degli agricoltori.
Ma sarete in grado di rispettare queste scadenze? Il sistema funziona?
«Ci sono molte cose che non vanno, ho preso un treno in corsa e sto tentando di sistemare tutto. Il grande problema è che Agea è un sistema eterodiretto, cioè il comportamento amministrativo dell’agenzia è fortemente condizionato da quello dei vari lotti, in particolare dal 3 “informatico” e dal 4 “gestionale”. Tutto dovrà essere allineato e nei prossimi giorni ho in programma riunioni nelle quali tracceremo un cronoprogramma ma definiremo anche le responsabilità: tutto si dovrà incastrare per fare in modo che il sistema funzioni.
Anche il Masaf deve fare la sua parte. Come può darvi una mano?
«Per esempio emanando nel giro di pochi giorni i decreti sui controlli, sulle domande dello sviluppo rurale e quello sulla condizionalità.
La nuova Pac è complessa e rende complessi molti pagamenti. Ad esempio come pensate di fare i controlli sull’inerbimento e il rispetto delle altre norme ambientali?
«Il lotto 2 “controlli” sta lavorando molto bene ed è a un livello molto avanzato, quindi ritengo che le condizioni per lavorare rispettando i tempi ci siano. Posso annunciare che i controlli amministrativi saranno fatti al 100%, poi i controlli specifici su parcelle e particelle cercheremo di allinearla alla presentazione delle domande.
Agea Coordinamento, Agea pagamento e 11 organismi pagatori regionali. Volete riaccentrare o incentivare anche le regioni che non ce l’hanno a creare un organismo pagatore?
«L’obiettivo è che il sistema funzioni. L’Italia è l’unico Paese europeo ad avere un sistema ibrido, cioè alcuni organismi pagatori sono gestiti da Agea, altri dalle Regioni. L’ideale sarebbe che o tutte le Regioni avessero il proprio organismo pagatore o che tutti rientrassero nell’ambito delle competenze di Agea. Mi rendo conto che la seconda ipotesi non è praticabile o è difficilmente praticabile anche per questioni politiche sulle quali Agea non ha alcuna capacità di incidere. Stiamo cercando di superare questa frammentazione territoriale nella gestione dei pagamenti e dei premi con un sistema informatico, l’Ams, che in sostanza raggruppi tutti gli organismi regionali e permetta alla macchina di funzionare in maniera efficiente. Questa architettura frammentata genera anche un altro problema.
Quale?
«Agea attraverso l’organismo di coordinamento è direttamente responsabile nei confronti della Commissione europea e del sistema di rendicontazione. C’è un problema di generazione e gestione dei dati, che devono essere creati da Agea e poi condivisi con le Regioni per poi essere elaborato e trasmesso a Bruxelles.
Ogni quanto ci sarà la verifica con le autorità comunitarie?
«Al momento il monitoraggio sui pagamenti è trimestrale, poi ci sarà una verifica sull’attivazione dei controlli.
Un altro strumento atteso da tempo per semplificare e velocizzare tutte le procedure è la carta dei suoli. Quando sarà pronta?
«A fine 2023 massimo inizio 2024. Finalmente si passerà da un sistema a parcelle catastali a uno a parcelle agrarie.
Come intende risolvere una volta per tutte il rapporto con i Caa? Sta preparando una nuova convenzione che non escluda i liberi professionisti dalla possibilità di accedere al Sian?
«La mia intenzione è realizzare un sistema funzionale e funzionante che garantisca legalità nell’esercizio delle funzioni di delega e legittimità nell’attribuzione dei premi richiesti dagli imprenditori agricoli. È un tema molto importante. È in corso di stesura un nuovo Decreto ministeriale che disciplina il sistema dei Caa a cui seguirà una circolare applicativa. Secondo me la questione non è sul tipo di rapporto di lavoro, quello che conta sono i paletti da mettere per garantire che l’accesso al Sian non generi frodi.
Può anticipare qualcuno dei criteri stringenti che saranno inseriti nella nuova convenzione?
«Intanto saranno previste all’interno dei centri di assistenza agricola le figure dell’istruttore delle pratiche e del revisore. Il primo potrà gestire un numero ben definito di pratiche e il secondo dovrà essere un responsabile o un dipendente del Caa. Poi attraverso un sistema di risk management i Caa dovranno assumersi la responsabilità delle attività svolte.
Altre novità in vista?
«Nel giro di un paio di mesi sarà pronto il nuovo portale di Agea, attraverso il quale gli agricoltori potranno comunicare direttamente con noi e avere informazioni in tempo reale sulle sue pratiche. Questo ci permetterà anche di alleggerire i contenziosi. Oggi Agea ha 23mila domande sospese per le quali non ha mai comunicato il motivo agli agricoltori e questo è motivo di contenzioso. Presto assumeremo lavoratori interinali per azzerare gli arretrati entro 18 mesi.
Coraggioso a fare simili promesse.
«Il sogno che voglio realizzare è che già da fine 2023 si possa dire che Agea è un’agenzia che funziona al servizio degli agricoltori e dei cittadini. Sono qui per fare i loro interessi.
Fabio Vitale, conosciamolo meglio
Romano di origini abruzzesi, 61 anni, quattro lauree (Sociologia, Economia, Giurisprudenza e “Derecho”, la Giurisprudenza spagnola), tre figli di 23, 17 e nove anni, dal 7 dicembre scorso Fabio Vitale è il nuovo direttore di Agea. Giornalista pubblicista, avvocato, ex sottufficiale dei carabinieri, prima di varcare la soglia del civico 81 di Via Palestro ha lavorato nelle ferrovie, è stato dirigente generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società fiduciarie del Ministero dello sviluppo economico, direttore centrale Vigilanza, prevenzione e contrasto all’economia sommersa presso la direzione generale dell’Inps e ha guidato le direzioni regionali dell’Istituto di previdenza in Umbria, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Lazio. Inoltre, ha ricoperto l’incarico di presidente nazionale della cabina di regia del lavoro agricolo di qualità.