Piena adesione alle disposizioni del Governo, continuazione delle attività di produzione e commercializzazione ammesse dal Dpcm dell’11 marzo, fiducia nel futuro nonostante tutto. È il messaggio di incoraggiamento agli operatori della filiera florovivaistica contenuto nella lettera aperta a essi indirizzata dal presidente dell’Associazione nazionale vivaisti esportatori, Leonardo Capitanio, titolare dei Vivai Capitanio Stefano di Monopoli (Ba).
Di emergenza in emergenza
«Come se non bastasse mai, dobbiamo affrontare una nuova emergenza. Sembra un gioco a schemi: ogni volta un livello più difficile. Prima la crisi finanziaria, poi le crisi fitopatologiche ed ora la più grave, quella che ci mette alla prova come essere umani e come imprenditori, il Coronavirus, un flagello che segnerà la nostra vita per molto tempo. Quello che possiamo fare, a mio parere, è mantenere la calma e confidare nel nostro Paese. È ciò che stiamo facendo con Anve. Confrontarci ora per ora con i colleghi, con le amministrazioni e con la politica per essere aggiornati e per limitare i danni».
Attivazione di misure specifiche a sostegno del settore florovivaistico
Perciò, aggiunge Capitanio, «insieme a molte altre associazioni di filiera che come noi hanno a cuore la situazione, abbiamo scritto alla ministra Teresa Bellanova e al sottosegretario Giuseppe L’Abbate, che ringrazio per la grande attenzione e la vicinanza che ci stanno dimostrando, per chiedere che siano attivate misure a sostegno del settore. Stiamo anche verificando eventuali modalità per risarcire i produttori dei danni da “calamità naturale” e siamo in contatto con le amministrazioni regionali per comprendere, anche a livello locale, che risorse saranno messe in campo».
In ginocchio l’intero sistema produttivo florovivaistico
Capitanio è pienamente consapevole che la natura dei prodotti florovivaistici è deperibile e che l’impossibilità di venderli nel periodo giusto comporti la perdita totale dell’investimento sostenuto. «La progressiva paralisi del sistema economico italiano proprio in coincidenza con “l’alta stagione” del nostro settore sta mettendo in ginocchio l’intero sistema produttivo florovivaistico: siamo costretti a lasciare a terra la produzione, destinata evidentemente a deperirsi velocemente provocando una perdita di fatturato senza precedenti. Se a questo aggiungiamo i blocchi di merci ai confini con altri Stati europei e la diffusione del virus anche in questi paesi possiamo facilmente comprendere la complessità del problema e il fatto che esso durerà ancora a lungo. Probabilmente abbiamo perso l’intera stagione di vendita, siamo passati dal 100% allo 0% in una settimana e questo avrà sicuramente dure conseguenze sull’assetto del settore florovivaistico internazionale».
Produrre e vendere piante nel rispetto delle norme di sicurezza obbligatorie
In questa difficile situazione complessiva Capitanio tuttavia invita gli operatori florovivaistici «ad attenersi alle disposizioni del Governo senza eccessive interpretazioni e consentendo alle attività ammesse dal Dpcm di proseguire il proprio lavoro di produzione e commercializzazione. Ritengo che la normativa sia chiara e che, con tutte le restrizioni del caso, sia comunque possibile produrre e vendere piante nel rispetto delle norme di sicurezza obbligatorie. Tutte le nostre aziende hanno adottato le misure richieste dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e stiamo assistendo ad una grande dimostrazione di maturità professionale. Siamo un esempio per il resto del mondo e sono convinto che da questa crisi usciremo più uniti che mai».