Promuovere le Marche attraverso itinerari enoturistici. Insieme all’avvio del distretto del biologico, la regione si candida a rappresentare un’eccellenza internazionale per la promozione dei prodotti locali e per un turismo legato alle eccellenze agricole dei territori. Su proposta dell'assessore all’Agricoltura Mirco Carloni, la Giunta regionale ha trasmesso all’Assemblea legislativa una proposta di legge per l’esercizio dell’attività enoturistica nelle Marche.
Le legge, una volta emanata, consentirà di definire itinerari enoturistici che mettano a rete tutte le eccellenze naturalistiche, culturali, artigianali e industriali, valorizzando le aree interne, i piccoli borghi e favorendo la destagionalizzazione dei flussi turistici. Il testo proposta all’esame del Consiglio regionale si compone di 15 articoli. Da segnalare la semplificazione amministrativa prevista con l’introduzione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) per svolgere l’attività enoturistica. Il testo ha avuto il parere favorevole da parte di tutte le organizzazioni agricole interessate.
Carloni: «Forniremo agli operatori vitivinicoli uno strumento innovativo»
«Avviamo l’iter legislativo per fornire agli operatori vitivinicoli uno strumento innovativo che punta sulla valorizzazione dei territori e delle produzioni e che consente loro di implementare un’attività che offre enormi opportunità – spiega Carloni –. Un sistema che coniuga la cultura del vino con la sua area di produzione, con l’ulteriore obiettivo di incrementare i redditi delle aziende produttrici».
«Non si procede più a comparti, ma come sistema – afferma il vicepresidente – le Marche vantano un settore vitivinicolo estremamente vivace e fortemente rappresentativo dei luoghi di produzione. L’enoturismo è in grado di amplificare le caratteristiche di eccellenza dei vini, legandole alla cultura, alla tradizione e alla storia degli areali produttivi. Dobbiamo recuperate il terreno perduto negli anni scorsi, perché altre realtà regionali si sono già mosse lungo questa direzione. Ai produttori diciamo che la Regione c’è ed è accanto a loro per sostenere l’immagine complessiva dei territori e i redditi aziendali».