Una strage di olivi vista dall’alto che ha cambiato il volto del paesaggio del Salento. È quanto hanno visto il ministro delle Politiche agricole, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio e il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini sorvolando in elicottero parte dei 165 chilometri di area infetta da Xylella nel Salento. Per 45 minuti, partendo da Brindisi e passando da Gallipoli, Supersano, Maglie e le aree adiacenti, questo il territorio sorvolato fino ad arrivare a Lecce, dove Coldiretti ha tenuto un’assemblea nel Teatro Politeama Greco.
«Disastro annunciato, non ci sono più scuse per nessuno»
«Un conto è camminare fra gli olivi, ben altro è vedere la situazione dall’alto – ha commentato Centinaio dopo il sopralluogo aereo –. Sembra come se ci sia stato un incendio. Vista così, la situazione è molto più grave di quanto pensassi. Sembra un territorio avvolto da una ragnatela, è impressionante. Sorvolando queste aree mi è venuta la pelle d’oca e più l’elicottero si soffermava sugli alberi diventati ormai dei tronchi bruciati e più mi arrabbiavo. Ringrazio Coldiretti perché mi ha dato la possibilità di avere una visione della gravità della situazione ben maggiore di quella che mi ero fatta quando sono venuto nel Salento un anno fa».
Osservazioni ripetute all’incontro con centinaia di olivicoltori associati a Coldiretti nel corso dell’incontro a Lecce. «Chiedo scusa alla Puglia perché lo Stato, che si può chiamare ministeri, Regione, politica italiana o magistratura, in questi anni ha voltato la faccia dall’altra parte. Chiedo scusa non come cittadino, ma come ministro dell’Agricoltura e come rappresentante dello Stato italiano».
Purtroppo, ha aggiunto Centinaio, si tratta di un disastro annunciato, perché erano ormai anni che si conosceva questa situazione. «Vogliamo tuttavia guardare il futuro non con rassegnazione, bensì con il proposito di rialzarsi e ripartire. Penso agli olivicoltori e ai frantoiani senza reddito, all’economia locale che è andata in fumo nonostante il grido d’allarme delle associazioni di categoria. Ora dobbiamo intervenire il più velocemente possibile. Abbiamo approvato il decreto, adesso faremo i decreti attuativi. La Regione ha tutto quello che ci aveva richiesto. Non si sono più alibi per nessuno!».
Il quinto aggiornamento del monitoraggio Xylella 2018-19
Il sorvolo organizzato da Coldiretti è avvenuto all’indomani del quinto aggiornamento del monitoraggio Xylella 2018-19, che ha verificato l’espansione dell’epidemia nel Tarantino.
Infatti 14 nuovi certificati di analisi della rete Selge, pubblicati sul portale ufficiale della Regione Puglia www.emergenzaxylella.it , aggiungono altri 124 olivi positivi (48 a Ceglie Messapica, 26 a Ostuni, 24 a Francavilla Fontana, 19 a Carovigno, 6 a Montemesola, 1 a Crispiano) ai 348 delle comunicazioni precedenti. I nuovi positivi confermano la gravità della diffusione epidemica del batterio nella Piana degli olivi monumentali e in Valle d’Itria, ma soprattutto evidenziano l’avanzamento nella provincia di Taranto, con le prime intercettazioni di piante infette nei Comuni tarantini di Crispiano e Montemesola, entrambi in zona di contenimento.
La Xylella avanza verso Nord e Basilicata
La Xylella, quindi, non solo avanza verso Nord, ma vira a Ovest a pochi chilometri da Matera con i nuovi casi di contagio in provincia di Taranto, a Montemesola e Crispiano, denuncia Coldiretti.
«Dopo anni di errori, incertezze e scaricabarile, – ha dichiarato Prandini – finalmente un deciso cambio di passo con l’importante approvazione in Parlamento del Decreto emergenze, profondamente modificato rispetto all’impostazione iniziale, per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia. Bisogna intervenire per fermare il dilagare della malattia, mentre nell’area infetta occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, come innesti e sovrainnesti con varietà resistenti».