Cimice asiatica sola al comando. In attesa dell'entrata in battaglia della vespa samurai il contrasto al temibile insetto si fa sempre più complesso.
Lo denunciano sia Confagricoltura che Alleanze Cooperative Agroalimentari
Confagricoltura «accoglie con rammarico la decisione dei rappresentanti degli Stati membri europei riuniti nel Comitato per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi della Ue (Scopaff) che venerdì 6 dicembre hanno votato a favore della messa al bando in Europa del clorpirifos metile, l’unico agrofarmaco in grado di contrastare la temibile cimice asiatica, insetto alloctono che in quest’ultima annata ha procurato ingenti perdite produttive su molte colture frutticole, prevalentemente pomacee e drupacee. Il tutto con danni quantificati in diverse centinaia di milioni di euro, che hanno messo letteralmente in ginocchio interi comparti produttivi, in primis quello delle pere che ancora oggi vede l’Italia posizionarsi al primo posto in Europa per ettari coltivati.»
Difesa essenziale
«La difesa della molecola ritenuta al momento essenziale - continua la Professionale - oltre che assolutamente sicura per il consumatore, ha trovato in prima linea non solo Confagricoltura, ma anche tutti gli operatori delle filiere interessate, la politica nazionale e le amministrazioni competenti. Tuttavia alla luce del risultato fortemente penalizzante per il settore occorre interrogarsi sia a livello nazionale, sia europeo sui motivi alla base di questo insuccesso.»
Revisioni ...da revisionare
A parere di Confagricoltura è ormai improrogabile una riflessione generale per quanto riguarda l’iter procedurale relativo al processo di revisione delle sostanze attive utilizzabili in agricoltura: decisioni così impattanti su temi economici e sociali devono tener conto delle istanze degli agricoltori e della società più in generale. Ma devono tener conto soprattutto delle esigenze dei Paesi mediterranei in un quadro di cambiamenti climatici che sta rendendo la difesa delle colture sempre più complessa.
In attesa di conoscere in dettaglio modalità e tempi della revoca del principio attivo, Confagricoltura chiede alle Amministrazioni competenti di lavorare con urgenza ed in modo condiviso quantomeno per ottenere a livello europeo una deroga in relazione alla grave emergenza fitosanitaria della Cimice asiatica, autorizzando l’utilizzo del prodotto per la prossima campagna di produzione, nonché individuando limiti massimi di residui compatibili con questo utilizzo.
Su questo aspetto è indispensabile una forte collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi che hanno difeso la molecola, anche per salvaguardare le produzioni in via di commercializzazione.
Vernocchi: «Ancora una volta paga il mondo agricolo»
Sulla stessa lunghezza d'onda il coordinatore del settore Ortofrutticolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Davide Vernocchi: «Cogliamo con profonda delusione la notizia della mancata ri-autorizzazione da parte della Commissione Ue all’utilizzo del clorpirifos metile, che auspicavamo fosse finalizzata alla difesa delle produzioni ortofrutticole dalla cimice asiatica».
«In attesa di poter disporre di ulteriori informazioni circa la proposta approvata
e le posizioni emerse nei lavori comunitari odierni – spiega Vernocchi – non capiamo comunque perché ancora una volta a pagare debba essere il mondo agricolo, che non ha alcuna responsabilità rispetto al verificarsi di attacchi alle produzioni causate da insetti patogeni come la cimice, sempre provenienti da Paesi extra-UE. Quest’anno solo la produzione di pere si è dimezzata con un danno economico intorno a 300 milioni di euro. Ci chiediamo con quali mezzi poter evitare una nuova tragedia la prossima campagna».
Vespa samurai solo nei prossimi anni
L’unico antagonista naturale alla cimice asiatica, la vespa samurai, potrà avere i suoi primi benefici solo nei prossimi anni, spiega Vernocchi «e pertanto a breve termine il clorpirifos metile è l’unico efficace mezzo di difesa fitosanitaria per il controllo della cimice asiatica».
La decisione di oggi è purtroppo passata con una maggioranza qualificata risicatissima (68%, serviva il 65), e ancora una volta la posizione dei Paesi Mediterranei non è stata sufficientemente considerata dalla Commissione e al contempo la posizione del Regno Unito - ossia di un Paese che sta uscendo dall’Europa - è stata invece decisiva. Speriamo che dietro questa decisione non si nascondano interessi commerciali volti a indebolire le produzioni made in Italy».
Serve una deroga specifica
«Chiediamo a questo punto che nei prossimi lavori si addivenga ad una deroga specifica e transitoria all’utilizzo del clorpirifos metile come è espressamente previsto dal Regolamento comunitario 1107/09. Resterebbe comunque in piedi il problema che anche nel caso riuscissimo ad avere una deroga nazionale, avremmo poi difficoltà ad esportare visto che la deroga all’utilizzo della sostanza sarebbe concessa solo all’Italia, rimanendo vietata in tutto il resto d’Europa»