Tane sugli argini e rischi legati alla peste suina africana: dalla Regione Emilia-Romagna arriva uno stanziamento di 1,1 milioni per la realizzazione di convenzioni con le polizie provinciali sui piani di contenimento dei cinghiali - critici per la diffusione della peste suina e per i danni che provocano alle coltivazioni - e delle cosiddette specie fossorie, cioè quegli animali come volpi e nutrie che letteralmente vivono scavando, molto spesso in argini di fiumi e canali. I fondi sono a disposizione delle Province: 600mila euro per il 2023 e 500mila euro per l'anno successivo.
Nei precedenti anni, una prima convenzione a valere sul 2021 e 2022 aveva messo a disposizione complessivamente un milione di euro destinati ai piani di controllo per le specie fossorie.
«Le convenzioni con le amministrazioni provinciali – ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi – permettono una maggiore incisività d'azione, fornendo alle polizie provinciali risorse fondamentali per dare attuazione ai piani di controllo sui propri territori. Questo con l'intento fondamentale di ridurre sia la presenza di cinghiali, a partire dai territori di Parma e Piacenza, aree di maggiore criticità dovuta all'estendersi del virus della peste suina africana, sia di operare per la riduzione dei danni derivanti dalle specie fossorie, nutrie e volpi, che creano non pochi problemi alla rete idraulica regionale».
Il contenimento numerico delle specie fossorie è strettamente collegato alla manutenzione delle vie d'acqua, per la prevenzione di allagamenti e cedimenti e per la sicurezza viaria e ferroviaria. Per quanto riguarda i cinghiali, i finanziamenti alle Province rappresentano una novità introdotta a partire dal 2023, per dare risposta a quanto previsto dal Piano regionale di interventi urgenti per ridurre i rischi di diffusione della Psa.
Le risorse per province nel 2023
Per gli interventi sulle specie fossorie, a Piacenza, per 117 chilometri tra fiumi e canali sono previste risorse per oltre 13mila euro; a Parma, gli interventi nei 371 chilometri di vie d’acqua avranno contributi per quasi 42mila euro; la stessa cifra di 42mila euro anche a Reggio Emilia per 372 chilometri.
Modena per 354 chilometri ha a disposizione circa 40mila euro; alla città metropolitana di Bologna, dove corrono fiumi e canali per 506 chilometri, spettano 57mila euro; a Ferrara per 431 chilometri vanno risorse per 48.600 euro; Ravenna, ha per 338 chilometri contributi per oltre 38mila euro. Infine, nella provincia di Forlì-Cesena lo stanziamento per interventi nei 128 chilometri di vie d’acqua e canali ammonta a 14.400 euro, mentre a Rimini il finanziamento per 44 chilometri è di circa 5mila euro. Per quanto riguarda le misure di contenimento dei cinghiali, le risorse sono così ripartite: a Piacenza spettano 103.300 euro, a Parma 136.680, a Reggio Emilia 27.580 e a Modena 32.420.Le spese ammissibili
Sono ammesse spese per l’acquisto di materiali necessari alla cattura degli animali; per lo smaltimento delle carcasse; per le convenzioni che le Province stipulano con soggetti coinvolti nell’attuazione dei piani di controllo, come Protezione civile, Consorzi di bonifica, professionisti; per specifici servizi e spese del personale impiegato nelle attività di controllo.
Per la liquidazione dei contributi, entro i primi mesi del 2024 le Province e la Città Metropolitana di Bologna dovranno inviare alla Regione la relazione sulle attività svolte e le spese sostenute.