«L’emergenza cinghiali interessa ormai tutti i territori ed è urgentissimo un intervento normativo del Governo per modificare la legge 157 del 1992 con l'ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette». Lo ha ribadito l'assessore all'Agricoltura del Veneto e coordinare della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni Federico Caner nel corso di un incontro con la stampa nella sede della Conferenza delle Regioni al quale hanno partecipato (in presenza e in videocollegamento) tutti gli assessori delle Regioni e delle Province autonome e il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
«Occorre superare l’oltranzismo di una parte estremista del mondo ambientalista e fare i conti con la realtà e con i numeri dell’emergenza cinghiali – ha ribadito Caner –. Siamo di fronte a un problema gravissimo che può diventare irrisolvibile se non si interviene subito».
Quattro priorità
Durante la conferenza gli assessori regionali all'agricoltura hanno messo sul tavolo quattro questioni di prioritaria importanza:
- La devastazione dei terreni che sta compromettendo diversi raccolti con danni economici rilevantissimi per l’agricoltura del nostro Paese;
- La questione sanitaria con le necessità di prevenzione rispetto al diffondersi della peste suina africana;
- La sicurezza dei cittadini minacciata sempre più dalla presenza dei cinghiali anche nei centri abitati o nei luoghi turistici e dalla frequenza di incidenti stradali, spesso anche gravi, causati da questi ungulati;
- Il decoro urbano che subisce un danno evidente di immagine, collegato alla presenza di branchi, con ricadute negative sul turismo
«Il provvedimento che stiamo chiedendo al Governo, condiviso con il Ministero della Transizione ecologica e a livello tecnico anche con Ministero delle Politiche agricole – ha spiegato Caner – consentirebbe alle Regioni di poter utilizzare leve importanti per contenere il fenomeno entro limiti accettabili anche con azioni temporanee. E il fatto che lo abbiano invocato oggi a gran voce gli assessori di tutte le Regioni dovrebbe essere – ha concluso – un elemento sufficiente per accelerarne il varo».