«Abbiamo appena votato i tre atti legislativi che costituiscono la riforma della Pac. Tante novità per l'agricoltura ma anche tante conferme. Prima su tutte le risorse finanziarie. Abbiamo chiuso un budget per il settennio 2021-2027 che, tenendo conto del Next Generation Eu per l'agricoltura e del co-finaziamento, ha più o meno le stesse risorse del 2014-2020: circa il 2,2% in meno. Non è corretto quindi dire che ci sono tagli in questa Pac. Gli effetti di questa riforma che riguarda la redistribuzione degli aiuti, provocheranno certamente tanti cambiamenti per gli agricoltori e nei vari settori produttivi che sono maggiormente toccati da questa redistribuzione. Penso alla zootecnia, all'olivicoltura, alla risicoltura, a tutti quei settori che erano abituati a premi molto alti e che per effetto della redistribuzione invece dovranno subire una riduzione.
Ma evidentemente se si riduce da qualche parte, se le risorse sono le stesse, da qualche altra parte si aumenta. Quindi la Pac ha garantito i 50 miliardi di euro all'agricoltura italiana. Ora sta a noi attraverso i piani strategici, gli eco schemi e le novità che questa Pac porta in grembo dare agli agricoltori quegli strumenti che consentano loro di essere più competitivi».
E' un giudizio sostanzialmente e complessivamente positivo quello che ha espresso sulla nuova Politica agricola comune (2023-2027) Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, al margine della presentazione del Comagri Report 2021.
Condizionalità sociale, novità importante e svolta etica
De Castro ha ricordato il successo raggiunto nell’ambito dei negoziati per la nuova Pac con la condizionalità sociale, «una novità importante, che non comporta burocrazia. Abbiamo introdotto questo legame tra gli aiuti della Pac e il rispetto delle norme sul lavoro. E' una norma etica che aspettavamo da tanti anni. Inoltre è fondamentale perché si evitano distorsioni di concorrenza tra gli agricoltori che rispettano le regole e quelli che non le rispettano. E' un fatto straordinario poter dire che chi non rispetta le regole sul lavoro non percepisce premi Pac».
De Castro: «Nutriscore, se imposto è pratica sleale a tutti gli effetti»
«L'Europa ancora non si è inventata niente sull'etichettatura nutrizionale. Il Nutriscore - spiega De Castro - è un'idea francese e noi la stiamo combattendo. Tra l'altro se un'impresa italiana vende i prodotti alimentari in un mercato europeo e questo mercato europeo (che può essere per esempio una grande distribuzione francese) dovesse imporgli di etichettare col Nutriscore: è pratica sleale. Può denunciare all'autorità italiana la quale si coordina con l'autorità di quel paese. Finché non ci sarà una legge europea su un sistema di etichettatura nutrizionale obbligatorio, nessun gruppo distributivo, grazie alla direttiva sulle pratiche sleali, può imporre in modo unilaterale nulla che non sia previsto dalla legge».
Infine, per quanto riguarda il Cancer plan e il consumo di vino, De Castro ha precisato «tutti vogliamo che ci sia la giusta attenzione sulle malattie importanti, ma allo stesso tempo non vogliamo che si sia un attacco alla viticoltura e alla zootecnica. Lavoreremo per migliorare i risultati di questa commissione, e metteremo in luce la differenza tra uso e abuso di alcol».
Patuanelli: «Pratiche sleali, fondamentale confronto costante con altri stati membri»
«Lo scorso 15 dicembre è entrato in vigore il Decreto legislativo che vieta le pratiche sleali. Ancora non abbiamo la percezione di quanto importante sarà nei prossimi anni questa norma. Uno strumento rivoluzionario per il comparto agroalimentare, indispensabile per bilanciare il rapporto di forza tra le parti negli scambi commerciali, garantendo così un maggiore equilibrio tra gli agricoltori, i produttori e le aziende che possono essere danneggiate dalle pratiche non sostenibili», ha affermato il ministro del Mipaaf Stefano Patuanelli.
Patuanelli: «Pac, il saldo nel settennato è complessivamente positivo»
Gestione del rischio verso modello americano
Infine il ministro è intervenuto sulla gestione del rischio, precisando che, in futuro, dopo questo settennato, la Pac «si sposterà sempre più verso politiche di gestione del rischio sul modello Americano e meno sul modello tradizionale. Tutte le politiche incentivanti negli Stati Uniti sono basate sulla gestione del rischio che, in fondo, è il modo che si ha per tutelare il reddito degli agricoltori».
Accordo Pac 2023/2027
Durante la Sessione plenaria del 23 novembre 2021, il Parlamento europeo ha approvato i tre regolamenti (Piani Strategici, Orizzontale e Organizzazione comune dei mercati) che comporranno la futura Pac. Tali testi verranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione entro la fine del 2022. La futura Politica agricola comune entrerà quindi in vigore il primo gennaio 2023.
La futura Pac rappresenta il 31,95% del budget totale dell’Unione per il periodo 2021-2027, con una dotazione di 386,6 miliardi di euro a supporto dei quasi 7 milioni di aziende agricole europee.
Qui il regolamento sui piani strategici
Qui il regolamento sul finanziamento, gestione e monitoraggio della Pac
Qui il regolamento OCM