La Regione Veneto ha approvato un piano da 165,5 milioni di euro (di cui il 79% da erogare a fondo perduto) per sostenere l'agricoltura colpita dalla pandemia. Lo annuncia l'assessore regionale all'Agricoltura Giuseppe Pan, calcolando un danno per le imprese venete del settore da circa 1,5 miliardi nei tre mesi di lockdown. Contributi a fondo perduto, fondi di rotazione e garanzie per il credito sono i tre pilastri della manovra anticrisi a sostegno delle filiere più colpite.
Nello specifico, i contributi per garantire liquidità alle imprese del primario ammontano a 131 milioni di euro, di cui 24 milioni sono erogazioni anticipate del Psr per giovani agricoltori e imprese agroalimentari e agrituristiche. Ventitré milioni sono rimodulazioni di fondi Psr a favore delle filiere più colpite della crisi (agriturismi, fattorie didattiche e floricoltori). Ci sono poi 75,5 milioni di misure per i giovani agricoltori, gli agricoltori di montagna e gli agricoltori destinatari di specifici bandi del Psr, con disapplicazione delle sanzioni in caso di domanda in ritardo. Infine, 8,5 milioni arriveranno dai fondi Feamp per le 3.500 imprese di pesca e acquacoltura.
Finanziamenti a tasso agevolato
La finanziaria regionale Veneto Sviluppo erogherà poi 26 milioni di euro in finanziamenti a medio termine a tasso agevolato, a cui si aggiungeranno tre milioni di finanziamenti a medio termine ottenuti grazie al rafforzamento del fondo di rotazione nazionale per la pesca. Infine, tramite Veneto Sviluppo e la piattaforma Agriplatform Italy Fesi Psr, la Regione garantirà il credito chiesto dalle aziende con un ombrello per 20 milioni di euro.
«Complessivamente saranno almeno 15.000 le imprese agricole che potranno beneficiare dell'aiuto regionale – ha detto Pan – vale a dire circa una su quattro della realtà imprenditoriali dell'agricoltura veneta, alle quali si aggiungono le 3.500 imprese ittiche beneficiarie delle misure di sostegno alla pesca e all'acquacoltura».