Dopo il maxi piano da 165 milioni di euro varato nelle scorse settimane, la Regione Veneto rende possibili finanziamenti a costo zero fino a 50mila euro per le Pmi agricole, grazie a una modifica del Psr che libera 23 milioni per dare liquidità alle imprese agricole. L'ente ha utilizzato il margine del 2% del Programma concesso da Parlamento e Consiglio Ue, e ha introdotto una nuova operatività del Fondo di rotazione per il settore primario presso Veneto Sviluppo per aiutare le imprese agricole più colpite dall’emergenza coronavirus.
La modifica del Psr rende disponibili per i bandi 23 milioni di euro. La nuova operatività del Fondo di rotazione è sostenuta con 3 milioni del bilancio regionale. I provvedimenti passeranno ora in Commissione e poi in aula per l'approvazione definitiva.
Basta autocertificare la crisi di liquidità
L’intervento straordinario sul Fondo di rotazione per il primario prevede finanziamenti da 5 a 50mila euro a costo zero, di durata da 1 a 5 anni, alle imprese agricole con sede in Veneto che autocertifichino una crisi di liquidità a seguito dell’emergenza Covid-19. L’intervento sarà possibile fino al 31 dicembre (salvo ulteriori proroghe) e potrà assicurare liquidità a costo zero alle imprese. Il contributo a fondo perduto della Regione, fino a un massimo di duemila euro, andrà a coprire tutte le spese di istruttoria, di gestione e di garanzia, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato.
La modifica del Psr inserisce una nuova sovvenzione diretta fino a 7.000 euro per azienda agricola per reagire agli effetti dell’epidemia. «Il pacchetto di modifiche è più ampio – precisa l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan – consente alle imprese agroalimentari di poter beneficiare del Fondo di garanzia Feio sostenuto dal Psr anche per avere maggior liquidità, e non solo quindi per investimenti, ammette la cimice asiatica tra le calamità naturali di tipo biotico sulle quali intervenire, fornisce maggior sostegno a chi mantiene metodi di produzione biologica e assicura più risorse alla formazione e allo sviluppo locale».