La Fao aggiorna le sue previsioni sulla produzione di cereali per il 2022, tracciando un quadro significativamente rivisto verso il basso, ma non per il frumento.
Meno 1,4% rispetto al 2021
Il nuovo bollettino sull'offerta e la domanda dei cereali ipotizza infatti un possibile calo della produzione mondiale di cereali dell'1,4%, pari a 38,9 milioni di tonnellate, rispetto allo scorso anno.
Mais penalizzato dalla siccità in Europa
Gran parte di questa revisione al ribasso interesserebbe i cereali grezzi, con una prevista strozzatura della produzione di mais nell'Unione europea del 16% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, da attribuire, in particolare, alle eccezionali ondate di caldo e siccità.
Frumento in risalita grazie alla Russia
Rispetto al rapporto dello scorso luglio, invece, sono state riviste in positivo le stime sulla produzione mondiale di grano tenero, fissata a 777 milioni di tonnellate, il che rappresenterebbe un calo poco significativo rispetto al 2021.
Tale situazione sarebbe il frutto di raccolti record attesi nella Federazione russa e delle condizioni atmosferiche favorevoli registrate nell'America settentrionale.
Dove attraccano le 68 navi ucraine?
Sull'exploit dei frumenti incide anche la ripresa dell'export dall'Ucraina. Sono infatti oltre 1,72 milioni le tonnellate di cereali già salpate da tre porti ucraini, divenuti operativi grazie all'accordo sul grano siglato tra Kiev e Mosca con Onu e Turchia. Lo riferisce il ministero delle infrastrutture ucraino (fonte Ukrinform). Dal 1° agosto, ovvero da quando è iniziata l'attuazione dell'accordo sul grano, i cereali sono stati spediti da Odessa, Chornomorsk e Pivdenny e un totale di 68 navi ha lasciato l'Ucraina per raggiungere i porti di destinazione in 18 paesi del mondo.
Più feed che food
La ricomparsa del grano ucraino sul mercato internazionale ha sicuramente portato sollievo in tutto il mondo. Fino al 2021 infatti il grano ucraino rappresentava i due terzi del volume di aiuti alimentari distribuito dal World Food program della Fao.
Un'inchiesta pubblicata sul sito della BBC mostra però che, complice anche il raddoppio delle spese di trasporto, nonostante le prime due navi ucraine siano state destinate a Libano e Gibuti, porti collegati ad aree del mondo in piena crisi alimentare, il resto delle spedizioni sia stato destinato a Paesi industrializzati in cui l'utilizzo delle derrate di Kiev è riservato soprattutto alla produzione mangimistica e non alla risoluzione del problema dell'accesso al cibo.
Riso in flessione rispetto all'anno record
Per la produzione mondiale di riso si prevede una flessione del 2,1% rispetto al record assoluto toccato nel 2021, prevalentemente sulla spinta di una distribuzione non omogenea delle precipitazioni in India e Bangladesh.
Globalizzazione in frenata
Sul fronte dell'utilizzo di cereali a livello mondiale nel 2022/2023, si stima un volume di 2.792 milioni di tonnellate, mentre le riserve mondiali di cereali, al termine della stagione 2023, sembrerebbero destinate a contrarsi del 2,1%, scendendo a un volume di 845 milioni di tonnellate.
Meno scorte ma ancora elevate
Di conseguenza, nel biennio 2021/2022, si avra' un lieve decremento del rapporto mondiale tra riserve e utilizzo di cereali, che dal 30,9% scendera' al 29,5 percento: un livello che, a giudizio della Fao, è ancora relativamente alto, se considerato in una prospettiva storica.
La stima degli scambi commerciali di cereali indica nel 2022/2023 (luglio/giugno) una contrazione dell'1,9% rispetto al valore raccolto lo stesso anno, fino a raggiungere un volume di 469,6 milioni di tonnellate.
Nonostante la diminuzione delle previsioni di produzione, l'indice dei prezzi rimane in sofferenza per il quinto mese consecutivo (leggi qui).