Troppi. Troppi trattori usati nei campi italiani. L'allarme è di FederUnacoma, la federazione nazionale dei costruttori di macchine agricole che, a Fieragricola di Verona, snocciola numeri a dir poco preoccupanti sul crescendo rossiniano del mercato dell'usato. Trattori usati che stanno progressivamente surrogando il mercato del nuovo.
Redditività agricola che langue
L'analisi del presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti, è dettagliata e parte dalla disamina della redditività dell’agricoltura e quindi della capacità della stessa di effettuare investimenti per migliorare le proprie dotazioni tecnologiche.
«Nel 2019 la produzione agricola italiana è risultata in calo dell’1,3% in volume per l’andamento non positivo delle produzioni di vino, frutta e cereali, il valore aggiunto lordo è sceso del 2,7% e il reddito è risultato in calo del 2,6%. Il calo dei redditi agricoli, del resto, è un trend costante nel nostro Paese e questo penalizza da lungo tempo gli acquisti di macchine anche in presenza di un reale fabbisogno di tecnologie».
L'usato doppia il nuovo
Il mercato dei mezzi nuovi, insomma, non riflette fedelmente la domanda che esiste a livello nazionale. Lo rivela il dato sulle trattrici usate, le cui compravendite crescono in modo vistoso. Il monitoraggio costante che l’ufficio statistico di FederUnacoma realizza sul mercato dell’usato - che si basa sui passaggi di proprietà registrati presso il Ministero dei Trasporti - evidenzia un trend preoccupante. Nel 2019, a fronte delle 18.579 trattrici nuove vendute sul mercato nazionale le vendite di trattrici usate ammontano a 39.800 unità, più del doppio quindi dei mezzi nuovi di fabbrica.
In cinque anni incremento del 60%
Il dato è ancora più allarmante – ha osservato il Presidente dei costruttori - se si guarda alle percentuali d’incremento: mentre il mercato del nuovo registra, come detto, una crescita dello 0,7% rispetto al 2018, quello dell’usato cresce del 5,3% (i passaggi di proprietà erano stati nel 2018 37.800). Esaminando il periodo dal 2014 al 2019, le immatricolazioni di macchine nuove sono cresciute appena del 2,2%, mentre quelle di macchine usate sono cresciute del 60,7%.
Mercato, Italia in stallo
Malavolti allarga il discorso sul mercato continentale che vede una crescita significativa in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, mentre l’Italia evidenzia un andamento stazionario, registrando a fine 2019 una crescita per le trattrici dello 0,7%, come si diceva poco più di 18.500 macchine immatricolate. «Questo dato conferma come il mercato nazionale si sia negli ultimi anni stabilizzato, con una media di 18.400 unità nei sei anni dal 2014 al 2019 (escluso il dato anomalo dell’anno 2017 viziato, come noto, dall’immatricolazione forzata di stock di trattrici in giacenza prima dell’entrata in vigore della nuova norma comunitaria sulle omologazioni)
Disparità regionali
All’interno di un mercato che esprime negli ultimi anni volumi complessivi costanti – ha osservato Malavolti - si nota una notevole disparità tra le Regioni, che risultano nei bilanci annuali ora più ora meno performanti rispetto alla media nazionale. Nel bilancio 2019, al cospetto della media nazionale del +0,7% le immatricolazioni di trattrici registrano un picco in Emilia Romagna (+21,4%), in Lombardia (+10,2%), nel Lazio (+14,2%); mentre in altre importanti Regioni agricole subiscono netti decrementi: - 25% in Campania, -5% in Piemonte, -3% in Puglia e -18% in Sicilia.
Purtroppo, i trattori nuovi hanno prezzi molto elevati, per non dire proibitivi; a questo, si aggiunge il listino che assicura notevoli margini ai concessionari. Nel campo dell’usato, invece, a parte le rare occasioni, come capitato a chi scrive, abbiamo trattori con migliaia di ore sul groppone, senza certezza sulla manutenzione e, per di più, presentati sporchi, a prezzi veramente esorbitanti.