Marchigiana di Jesi, 44 anni, Francesca Gironi è la nuova presidente della commissione femminile del Copa - Cogeca, l’Organizzazione che rappresenta agricoltori e cooperative agricole in Europa dove sono presenti circa tre milioni di aziende agricole gestite da donne, quasi un terzo del totale. Laureata in Giurisprudenza, Gironi è anche vicepresidente nazionale delle donne della Coldiretti e membro della commissione femminile dell'Oma, l’Organizzazione mondiale per l’agricoltura.
Il percorso che ha portato Gironi al settore primario è quello del cambio vita. Dopo aver lavorato nel campo della comunicazione, ha lasciato tutto per avviare nelle campagne della provincia di Ancona l'azienda agricola Le noci, con un allevamento di cavalli con centro ippico, maneggio, fattoria didattica, produzione di mangimi biologici e progetti sociali dedicati a soggetti fragili, come disabili ed ex detenuti, e inserimenti lavorativi.
Impegno per la disparità di genere
«Per me è una grandissima soddisfazione voglio ringraziare Coldiretti e il movimento delle Donne che hanno fortemente creduto in me e mi hanno sostenuta in questa mia candidatura – ha commentato la neo leader delle imprese agricole in rosa della Ue –. Un grazie speciale anche a tutte le colleghe europee che mi hanno accordato la loro fiducia. Adesso abbiamo davanti a noi tante sfide da affrontare – ha precisato – penso anzitutto alla disparità di genere a livello lavorativo, in particolar modo retributiva e pensionistica, alla discriminazione per l’accesso al credito ma anche alle difficoltà esistenti per compensare vita privata e vita lavorativa, la gestione dei figli e dei nostri cari genitori anziani».
Difesa del cibo italiano
«Tutte insieme dobbiamo far emergere il ruolo delle donne all’interno della nuova Pac – ha continuato Gironi –. Penso ai tanti passaggi generazionali di aziende, ma penso anche alla moltitudine di ragazze, che come me, pur non avendo una tradizione agricola familiare alle spalle, decidono di intraprendere il loro percorso lavorativo in ambito green. Ma vanno anche tutelate ancora di più le eccellenze che i nostri agricoltori sono in grado di donarci – ha concluso –. Penso soprattutto alla volontà di affermare il cibo sintetico che il nostro Paese non vuole o all’ingresso dei tanti cibi stranieri e alle tante storture dei cibi non correttamente etichettati, uno tra tanti il famoso Nutri-Score».
Agricoltrici impegnate nel sociale
Secondo i dati di Coldiretti il 22,2% (poco più di 200mila) delle aziende agricole italiane è condotta da donne che stanno rivoluzionando in senso innovativo l’agricoltura italiana.
Le imprese femminili spaziano dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all'agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta. Ma il vero motore delle donne in agricoltura - sottolinea Coldiretti - sono le attività sociali, dalla fattoria didattica agli agriasilo, ma anche importanti attività per l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne meno fortunate, spesso vittime di violenze e soprusi.