Fondo Ist mela, gli agricoltori trentini lo promuovono

gestione del rischio
Trecento melicotori hanno risposto al questionario dell'Università di Trento. All'inizio c'era scetticismo, ma dopo aver sentito pareri autorevoli il 60% degli intervistati ha cambiato idea

Oltre 300 melicoltori trentini hanno partecipato all’indagine voluta da Codipra per capire se il Fondo di stabilizzazione del reddito (Ist), introdotto nel 2019 (primo in Europa), è uno strumento apprezzato. La realizzazione dell’indagine è stata affidata all’Università di Trento-Centro C3A. Secondo il responsabile dell’indagine, il professor Simone Cerroni i risultati sono entusiasmanti, e nota come Codipra sia l’unica realtà in Europa ad aver attivato una ricerca così importante per migliorare la gestione del rischio e questo vale sia a livello locale che nazionale.

Il costo medio a ettaro per aderire al fondo è di circa 1.415 euro. Di questi 990 vengono pagati dal contributo dell’Unione europea e il resto rimane a carico dei melicoltori. Oggi, risultano coperti quasi 100 milioni di euro in termini di valore di reddito aziendale delle imprese melicole aderenti, con una dotazione del fondo pari a oltre 25 milioni.

L'importanza del parere degli esperti

Il presidente del Consorzio di Trento Giorgio Gaiardelli afferma: «Per noi era fondamentale conoscere l’opinione dei nostri soci al fine di proporre soluzioni in grado di rispondere alle loro esigenze basandosi su dati reali e non su elaborazioni o stime. L’indagine, si poneva l’obiettivo di studiare le preferenze dei melicoltori in relazione al Fondo Ist mele per poi suggerire eventuali miglioramenti direttamente dalla voce dei protagonisti, per farli diventare dei veri ambasciatori».

Fra i 300 interpellati oltre ai protagonisti a livello locale sono stati sentiti anche i massimi esperti del settore, a livello nazionale ed internazionale come Herbert Dorfmann (europarlamentare), Mauro Serra Bellini (Mipaaf), Camillo Zaccarini Bonelli (Ismea), Andrea Berti (Asnacodi Italia), che hanno illustrato la loro visione del futuro che ci aspetta.

«Abbiamo fortemente voluto l’attivazione di una borsa di studio in collaborazione con l’Università di Trento – sottolinea Gaiardelli – con lo scopo di agevolare i nostri soci e permettere di soddisfare le loro richieste il prima possibile, specialmente riguardo agli innovativi strumenti di gestione del rischio attivati dal Consorzio, come i Fondi Ist per la stabilizzazione del reddito».

«Il primo dato che abbiamo colto è che i melicoltori trentini hanno fiducia nel fondo Ist – spiega la direttrice del Codipra  Marica Sartori – il parere degli esperti è stato determinante perché ha fatto cambiare idea a molti produttori. Oltre il 60% degli intervistati ha cambiato la propria opinione grazie all’intervento degli esperti. Inoltre, si è capito che una maggiore conoscenza dello strumento è fondamentale per favorire l’accesso a questo strumento della stabilizzazione del reddito che viene offerto con un forte sostegno dell’Unione europea».

«Secondo aspetto fondamentale – prosegue Sartori – è che le opinioni degli esperti portano a un maggior ricorso al fondo mutualistico. Lo si deduce con certezza dal fatto che l’indagine sul gradimento del fondo è stata fatta due volte: prima di aver illustrato i vantaggi del fondo per la tutela del reddito e dopo che gli esperti ne avevano illustrato analiticamente le caratteristiche».

«Come Asnacodi Italia – evidenzia Andrea Berti, direttore Asnacodi Italia – stiamo lavorando in maniera coordinata con tutti i Condifesa per valorizzare il lavoro che viene svolto a livello territoriale per poi cercare di utilizzarlo anche a livello nazionale e mettere a sistema le soluzioni innovative che ogni Consorzio riesce a sviluppare. Importanti questi momenti di approfondimento degli esponenti massimi del settore».

Fondo Ist mela, gli agricoltori trentini lo promuovono - Ultima modifica: 2022-02-17T11:27:21+01:00 da Simone Martarello

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