Ce la dobbiamo dire tutta: il decreto liquidità, il nuovo provvedimento economico del Governo in favore delle imprese, non soddisfa le necessità di gran parte degli agricoltori (esclusivi o prevalenti), ma bisogna anche dire che non è colpa di questo o di qualunque altro governo.
Un'emergenza e una cura uguale per tutti
Premesso che da quando è scoppiata la pandemia sono passati circa due mesi e da oltre
un mese l’Italia è tutta zona rossa (lockdown), occorre anche dire che i provvedimenti di legge di emergenza come questo non possono che avere un valore universale e quindi essere uguali a tutte le categorie, agricoltori compresi.
Le debolezze del nostro settore economico
Tuttavia il mondo agricolo vive una sua peculiare debolezza, con problemi atavici (la scarsa
liquidità) solo aggravati dalla crisi attuale.
Le ragioni stanno a monte: in tutti i settori agricoli da diversi anni una globalizzazione lasciata libera - troppo libera - e mal governata ha ingenerato una spirale di magri guadagni. Gioco forza l’agricoltore, per sopperire a quella che pareva una contingenza solo passeggera, ha fatto ricorso al credito bancario.
Sostegni che diventano trappole
Fai debiti oggi, fanne domani, con l’aggiunta magari di sostegni dei Piani di sviluppo regionale (Psr) che tardavano nell’erogazione dei fondi, piano piano, anzi anche velocemente, ne è derivato un evidente sovra-indebitamento dell'intero comparto primario.
Questo fatto il Governo – qualsiasi Governo – (forse) non poteva saperlo. A meno che non gli venisse riferito dalle associazioni di categoria. Che in tutto questo periodo e ben sapendo delle manovre economiche in itinere, hanno fantasticato di tutto, tranne porre il problema cogente del sovra-indebitamento.
L'occasione persa di chiedere una "ristrutturazione"
Cosa se ne fa l’agricoltore di un nuovo prestito se già non può onorare il vecchio?
Questa poteva essere l’occasione per le sindacali di proporre una “ristrutturazione” della situazione debitoria proponendo inoltre all’abbattimento completo delle tasse rinviate, cosa che comunque inciderà sulla liquidità futura.
Invece ecco i prestiti, a procedure facilitate e tassi agevolati, ok, ma i prestiti vanno bene solo a chi non ha debiti con il sistema bancario.
E questo oggi capita solo per una minoranza veramente striminzita di aziende agricole.
E tra i tanti effetti c'è a mio modo di vedere questo: le sindacali hanno perso l’occasione giusta per rimettere in carreggiata migliaia di aziende a corto di moneta.
Giuseppe Corrado
Agricoltore di Nova Siri (Mt)
Ho presentato un progetto innovativo x una nuova cantina, con il psr la misura 4.1,mi hanno approvato il progetto con il finanziamento,la somma si aggira intorno a trecentomila euro ,è il 40% a fondo perduto…la banca non mi riapre il conto corrente…allora voglio dire ma se una persona non ha problemi di fallimento perché tutto questa burocrazia….
Sempre x avere un prestito….
Ci vuole una legge seria , che le aziende agricole a tutti gli effetti non devono andare all’asta. Lo stato deve cambiare tutto prima che sia troppo tardi….