Meno spreco e più educazione alimentare. Con questo filo conduttore il Last Minute Market compie vent’anni. L’idea del recupero a fini solidali di beni invenduti della grande distribuzione è nata infatti nell’autunno 1998, nella Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, con l’assegnazione di una tesi di laurea a uno studente di Andrea Segrè, allora docente di Economia Agroalimentare, oggi presidente dello spin off dell’Università di Bologna che ha cambiato il modo di guardare allo spreco alimentare: dal recupero alla prevenzione, dal monitoraggio dei dati alla sensibilizzazione dei cittadini attraverso la campagna Spreco Zero.
Last Minute Market è così diventato un sistema efficiente nell’uso delle risorse naturali ed economiche e rispettoso delle “risorse” umane: un modello win win nel quale “vincono” tutti, donatore e donatario insieme all’ambiente. E quello studente, oggi ricercatore all’Università di Bologna, è Luca Falasconi, coordinatore della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare promossa da Last Minute Market con il Ministero dell’Ambiente e l’Università di Bologna – Distal (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari).
I numeri di un recupero imponente
Su Last Minute Market fino ad oggi sono state scritte più di 100 tesi di Laurea e Dottorato. Oggi Last Minute Market, trasformatosi in impresa sociale allo scoccare dei suoi primi 20 anni, grazie al networking con 350 punti vendita e oltre 400 enti del terzo settore recupera annualmente 55mila pasti cotti, prodotti alimentari per un valore di 5,5 milioni €, farmaci per 1 milioni di € e più di mille tonnellate di prodotti non alimentari.
Nella sola Emilia Romagna dal 2007 al 2016 Last Minute Market ha recuperato prodotti per un valore complessivo di circa 22 milioni € con il coinvolgimento di 132 Enti beneficiari diretti, 113 donatori, 52 Comuni.
Il modello di recupero del cibo di Last Minute Market si è esteso anche a beni non alimentari - libri, farmaci, decorazione, illuminazione, giardinaggio, arredamento e altri beni ingombranti dei cittadini - e l’approccio si è focalizzato dal recupero alla prevenzione, intesa come miglior antidoto contro lo spreco: meglio agire prima che il danno sia fatto. Last Minute Market opera sul territorio nazionale e soprattutto in Emilia Romagna, Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, interagendo con la grande distribuzione, la ristorazione, gli Enti pubblici, le realtà del Terzo Settore. Recupero delle eccedenze, formazione e prevenzione dei rifiuti sono gli ambiti operativi attuali. «Last Minute Market non poteva che nascere a Bologna – osserva Segrè - città del cibo ma anche dell'accoglienza e della sostenibilità. Perché lo spreco è il rovescio del cibo: con i progetti di recupero e prevenzione, con l’educazione alimentare che promuoviamo attraverso la campagna Spreco Zero e Fondazione FICO, il cerchio comincia a quadrare. Non solo per il mercato dell’ultimo minuto ma per una società che deve necessariamente evolvere in chiave sostenibile e circolare».
La campagna Spreco Zero
Nel 2010 Last Minute Market ha avviato la campagna Spreco Zero, diventata movimento di pensiero, presidio concreto e motore di interventi e sensibilizzazione sul tema. Contestualmente, per iniziativa di Segrè, prendeva forma in partnership con Swg l'Osservatorio nazionale Waste Watcher sugli sprechi e le abitudini alimentari degli italiani. Last Minute Market, con la campagna Spreco Zero e l’Università di Bologna – Distal, è fra i promotori della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco, in calendario il 5 febbraio. Quest’anno la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco sarà anticipata dagli eventi di lunedì 4 febbraio alla FAO a Roma.