È stata notificata oggi 27 gennaio alla Commissione europea la proposta italiana relativa a un sistema alternativo di etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari. L'obiettivo è quello di costituire un'alternativa al sistema francese del Nutriscore.
Lo annuncia Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico. La proposta italiana si
concretizza in un decreto interministeriale predisposto dal ministero dello Sviluppo Economico, dal ministero della Salute e dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali, frutto di un lavoro sinergico portato avanti, insieme a tutta la filiera agroalimentare, per tutelare i prodotti del Made in Italy. La proposta italiana mira a superare gli effetti penalizzanti per il Made in Italy, derivanti dal sistema Nutriscore che utilizza invece i colori del semaforo per esprimere un giudizio sui prodotti agroalimentari, attraverso un algoritmo di misurazione che, basato su una porzione di 100 grammi di prodotto, li classifica dalla A alla E in base a criteri che contraddicono i principi della dieta mediterranea che si basa su un consumo bilanciato di tutti gli alimenti.
Non solo calorie per caricare le batterie
Il sistema proposto dall'Italia si basa su un simbolo "a batteria", denominato NutrInform Battery, che indicherà al consumatore l'apporto nutrizionale dell'alimento in rapporto al suo fabbisogno giornaliero e al corretto stile alimentare, evidenziando la percentuale di calorie, grassi, zuccheri e sale per singola porzione rispetto alla quantità raccomandata dall'Unione europea. I produttori e i distributori del settore alimentare potranno adottare volontariamente il nuovo sistema di etichettatura a batteria dopo il via libera della Commissione europea. Con il sistema italiano di etichettatura nutrizionale il Governo si pone l'obiettivo sia di fornire al consumatore un’informazione chiara e sintetica sulla presenza di alcuni nutrienti negli alimenti, utile a collocarli all'interno di una dieta varia e bilanciata, quale quella mediterranea, sia di valorizzare e tutelare tutta la filiera agroalimentare italiana.
Il sistema a semaforo oggi adottato dalla Francia assieme ad altri stati membri penalizza infatti fortemente i nostri prodotti tradizionali con il rosso.
Il decreto interministeriale firmato dai ministri rispettivamente delle Politiche agricole Teresa Bellanova, dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, e della Salute Roberto Speranza, introdurrà invece nell'ordinamento italiano un'etichettatura volontaria per comunicare al consumatore l'apporto energetico dell'alimento in rapporto al suo fabbisogno nutrizionale e al corretto stile alimentare.
Federalimentare favorevole
«L'industria alimentare italiana - afferma Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare - accoglie con grande soddisfazione l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto relativo all'adozione del nuovo sistema di etichettatura nutrizionale a batteria».
«La batteria, ideata dalle istituzioni e sostenuta da vari stakeholder (tra i quali Federalimentare) sotto la direzione del Governo - aggiunge il presidente - va incontro alle richieste dei consumatori, che da tempo chiedevano un sistema più chiaro per comprendere il valore nutrizionale dei prodotti alimentari”. Vacondio plaude in particolare la decisione «di evitare l'adozione di sistemi poco rispondenti alle esigenze dei consumatori italiani e penalizzanti per la dieta mediterranea, come ad esempio il Nutriscore francese».
Ma i prodotti tipici si tirano fuori
Discussione accesa in corso invece riguardo all’applicazione del nuovo sistema di etichettatura sui prodotti ad origine protetta. Nell'intesa raggiunta dai ministri risulta infatti che i prodotti Dop e Igp saranno esonerati dal sistema di etichettatura nutrizionale a batteria (sulla questione si era evidenziata una posizione diversa tra Federalimentare (contraria all'esclusione) e i Consorzi di tutela e Filiera Italia.
«Un’esclusione a nostro avviso superflua – commenta Vacondio - dato che l'applicazione delle etichette è su base facoltativa e non a titolo obbligatorio, auspichiamo che il Governo sappia trovare una base argomentativa solida per evitare un indebolimento della posizione italiana nell'ambito del negoziato comunitario, dove ora si sposta la battaglia».
Scordamaglia: «Si rischierebbe di perdere distintività»
«Stupisce - ribatte Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia -, che organizzazioni che dicono di rappresentare gli interessi dell'industria alimentare italiana si oppongano all'esclusione da qualsiasi sistema di etichettatura nutrizionale facoltativa dei prodotti di eccellenza Dop ed Igp». Per Scordamaglia: «apporre un logo, sia esso quello della batteria o il semaforo del Nutriscore, in etichetta, ad esempio sul nostro Parmigiano Reggiano o sul prosciutto di Parma o di San Daniele, accanto al logo di qualità delle Dop induce in errore il consumatore facendogli perdere la percezione della distintività di questi prodotti e vanificando tutta la comunicazione e le risorse investite su tali eccellenze».
«Il principio dell'esclusione - chiede Filiera Italia - deve essere ribadito nel decreto nazionale sul sistema a batteria in via di emanazione, affinché lo si riesca a far valere secondo il principio di mutuo riconoscimento anche verso quei Paesi che applicano il Nutriscore».
Il ministro Bellanova d'accordo con Filiera Italia
«Il provvedimento interministeriale in via di pubblicazione esclude le Dop e le Igp dall'etichetta a batteria». Lo ha detto la ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, a margine della premiazione degli Oscar green della Coldiretti, annunciando l'esclusione dei prodotti a denominazione nell'adozione su base volontaria del sistema di etichettatura proposto dal governo italiano. Un tema che ha diviso il settore agroalimentare. «Dobbiamo intervenire - precisa Bellanova - con un provvedimento che è volontario, ma le produzioni che sono state già certificate, simbolo di eccellenza e qualitativamente molto elevata, non possiamo inserirle in questi percorso».