Mais, ma la circolare sulla competitività delle filiere dov’è andata a finire?

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Tutti preoccupati per il ritardo Agea. L'intera filiera del mais chiede l'emanazione immediata delle disposizioni per accedere al contributo previsto dal decreto

 

Mais in ambasce. Il decreto competitività delle filiere - e i 100 euro/ha ad esso collegati - è di inizio maggio (leggi qui). Ma della Circolare applicativa ancora nulla si sa. Nonostante le rassicurazioni ministeriali (leggi qui)

E così si muove l'intera filiera che, in un comunicato congiunto, chiede precise garanzie al governo.

Premialità che aprono nuove prospettive

«Con l’applicazione congiunta delle premialità derivanti dall’‘Accordo Quadro per il mais da granella di filiera italiana certificata e dall’incentivo previsto da Ministero delle Politiche agricole, da questa campagna di commercializzazione, i produttori italiani di mais potranno percepire premialità aggiuntive rispetto al normale prezzo di mercato per il prodotto raccolto».

Lo sottolineano le organizzazioni firmatarie e promotrici dell’Accordo Quadro, pienamente operativo e siglato dalla filiera del mais nazionale composta da Assalzoo in rappresentanza dell’industria mangimistica italiana, Ami (Associazione maiscoltori italiani), Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura e Copagri per i produttori agricoli, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari per il mondo cooperativo, Compag e Aires per gli stoccatori e per gli essiccatori, Assosementi per le ditte sementiere, e Origin Italia per i Consorzi di Indicazioni Geografiche.

I benefici dell'accordo quadro

«Grazie anche alla firma da parte della filiera di questo Accordo quadro, il Mipaaf ha emanato il decreto ministeriale per la competitività delle filiere, fortemente richiesto e sostenuto dalle stesse Organizzazioni firmatarie dell’intesa, con il quale è stato stabilito un incentivo di 100 euro ad ettaro a favore degli agricoltori che coltiveranno mais sulla base di tale accordo”, proseguono le organizzazioni firmatarie, ricordando che “l’Accordo Quadro rappresenta una strada fortemente voluta dalla filiera, come primo passo verso un rilancio della coltivazione italiana di mais, cereale che in pochi anni ha registrato un crollo del 50% delle superfici seminate».

Alimentazione animale e da granella

«L’Accordo è nato per favorire la stipula di contratti di filiera per il mais destinato all’alimentazione animale per le prossime tre campagne maidicole, con l’obiettivo di risollevare una produzione divenuta insufficiente per le esigenze dell’allevamento italiano, la cui importanza è fondamentale per le produzioni zootecniche e per il Made in Italy agroalimentare. L’intesa prevede, a beneficio degli agricoltori, l’applicazione di specifiche premialità per la granella di origine certificata e, qualora concordata tra le parti, per la sostenibilità e/o per specifiche caratteristiche qualitative del mais raccolto, che vanno ad aggiungersi al prezzo di acquisto che le parti potranno decidere di fissare in base a due diverse opzioni, scegliendo di legarlo all’andamento delle quotazioni delle borse merci oppure fissando un prezzo definito», ricordano i firmatari.

Recuperare margini di competitività

«Si tratta di una grande opportunità, che consente ai produttori italiani di mais di recuperare margini di competitività, con lo scopo di favorire una ripresa della produzione italiana di questo cereale, indispensabile per garantire una alimentazione di qualità agli allevamenti nazionali da latte e da carne e, soprattutto, per garantire i circuiti di eccellenza, per i quali il mais di origine italiana è una materia prima ad oggi irrinunciabile», aggiungono le organizzazioni promotrici dell’Accordo Quadro.

Agea 'aiuti' il mais italiano

«Per tali ragioni, e vista la scadenza imminente della Domanda Unica 2020, tutte le Organizzazioni firmatarie chiedono che Agea emani al più presto la circolare applicativa con le indicazioni specifiche per accedere al nuovo contributo ministeriale e garantire la più ampia adesione da parte di tutti i produttori», concludono Assalzoo, Ami, Cia, Confagricoltura, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Compag, Aires, Assosementi e Origin Italia.

Mais, ma la circolare sulla competitività delle filiere dov’è andata a finire? - Ultima modifica: 2020-06-04T18:45:32+02:00 da Gianni Gnudi

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