«La strada è lunga, ma è ben tracciata. In questi due anni Coop ha dimostrato di poter proporre una carne senza antibiotici in quasi tutti i comparti zootecnici. Quella che sembrava una cosa irrealizzabile è diventata realtà. Grazie alla volontà della cooperativa, ma soprattutto grazie all'impegno dei nostri fornitori, che mi piace considerare partner. Con queste parole Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, ha chiuso al Parco Tecnologico di Lodi l'incontro dedicato alla presentazione dei risultati del progetto 'Alleviamo la salute'.
Cibo sicuro e accessibile a tutti
«Abbiamo dimostrato - continua Pedroni - di essere innovativi, di avere una visione e di voler guardare avanti, mantenendo tutte le caratteristiche di una cooperativa come la nostra: la condivisione, la voglia di costruire e di non dividersi, la capacità di pensare per il bene comune. Voi siete parte integrante di questo progetto, non solo aziende a marchio ma partner veri e propri. Un universo che lavora con Coop e che deve sapere che noi non vi molliamo. Il messaggio di fondo che vogliamo comunicare anche con questa iniziativa per una zootecnia senza antibiotici è preciso: Coop deve proporre cibo buono, sicuro, innovativo e, mi piace rimarcarlo, accessibile a tutti»
Torniamo al progetto e alla giornata lombarda. A Lodi si sono dati appuntamento 39 fornitori in rappresentanza di circa 1000 allevamenti capaci di generare un giro d’affari di qualcosa come 10 miliardi di euro, protagonisti della campagna “Alleviamo la salute” partita nel 2017 e volta a contrastare l’antibiotico resistenza negli allevamenti animali.
Problema di salute pubblica
Antibiotico resistenza che, come ha sottolineato il direttore generale di Coop Italia, Maura Latini, «non è un problema di settore, ma è ormai un rilevante problema di salute pubblica. Che rischia, senza contromosse, si espandersi ulteriormente».
Mentre arrivano segnali più incoraggianti dal mercato della carne (i primi 8 mesi del 2018 registrano un +1,8% dopo anni di crisi), la campagna "Alleviamo la salute", in essere ormai da più di un anno e mezzo, ha come obiettivo il miglioramento del benessere animale, la conseguente riduzione fino all’azzeramento degli antibiotici con effetto sulla salute e il benessere dei cittadini consumatori.
I valori di incidenza di questa campagna sulle vendite della carne in Coop sono alti; dal massimo raggiunto nella filiera del bovino adulto dove il 90% del venduto è allevato senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi al 75% del pollo (senza uso di antibiotici), al 25% del suino (senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi), la filiera più complessa e partita da pochi mesi.
In totale coinvolgendo anche le uova si tratta a scaffale di oltre 1.000 referenze (fra uova, carne a libero servizio e carne nei reparti, salumi…).
Oltre 1.700 allevamenti coinvolti
Coinvolti in una vera e propria rivoluzione gestionale in totale oltre 1.700 allevamenti italiani. Per riuscire a raggiungere gli standard richiesti da Coop gli allevatori devono intervenire con azioni strutturali, di gestione e di management, di maggiore igiene, e garantendo un miglioramento negli standard del benessere animale. Coop ha anche chiesto e ottenuto nel corso del 2017 di installare telecamere negli allevamenti e nei macelli, per essere certi che agli animali siano assicurate le migliori condizioni possibili. Seguendo in ciò una prassi che altrove come in Francia è assai comune. E proprio nella logica di una collaborazione continua e necessaria, consapevole che raggiungere gli standard richiesti implica investimenti e impegno Coop riconosce agli allevatori un premio per ogni singolo animale.
L’investimento complessivo è pari a 20 milioni di euro.