Il 95% dei cittadini del Vecchio Continente pensa che l'agricoltura e le zone rurali siano importanti per il nostro futuro nell'Unione europea. Inoltre, rispetto a tre anni fa, è aumentata di sei punti la percentuale di chi sa cos'è la Pac: ora è il 73%. Non solo. Più dei tre quarti dei residenti dei 27 Paesi dell'Unione ritiene che la Politica agricola comune vada a vantaggio di tutti i cittadini. Non solo degli agricoltori (15% in più rispetto al 2017).
E gli italiani? Non sono molto appassionati dall'argomento e ammettono di essere poco informati sulla Pac. Nonostante il nostro sia un Paese dove l'agricoltura e l'agroalimentare rivestono un ruolo molto importante per l'economia. A dirlo è l'ultimo sondaggio di Eurobarometro sull'agricoltura e la Pac pubblicato dalla Commissione europea. L'indagine è stata condotta da agosto a settembre 2020, con 27.200 interviste nei 27 Stati membri. A causa della pandemia da Covid-19, alcune sono state raccolte online.
Gli italiani e l'importanza dell'agricoltura
La survey di Eurobarometro mostra che solo per il 43% dei nostri connazionali l'agricoltura è "molto importante" contro una media continentale del 56%. Mentre per la metà coltivare la terra è "abbastanza importante". Con la Pac va addirittura peggio. Il 49% non ha mai sentito parlare della Politica agricola comune. Il 47% ne ha sentito parlare ma non saprebbe descriverne il funzionamento nei dettagli. Appena il 4% assicura di conoscerla bene. Percentuali sorprendenti se confrontate con quelle di altri Paesi e con la media europea. Infatti, a livello continentale soltanto il 27% degli intervistati afferma di non avere idea di cosa sia la Pac. Il 64% la conosce in maniera superficiale e il 9% nei dettagli.
Con il 4% di conoscenza approfondita, l'Italia è all'ultimo posto tra i 27, in compagnia di Malta e Portogallo. I più virtuosi sono irlandesi, austriaci e lituani, dove la Pac non ha segreti rispettivamente per il 21, 20 e 19% di chi ha risposto al sondaggio. Eppure alla Pac è destinato oltre un terzo del bilancio europeo: 390 miliardi di euro.
Agli agricoltori bisognerebbe dare di più
Un dato emerso dal sondaggio certifica una certa empatia tra mondo agricolo e il resto della popolazione. Il 39% del campione interpellato è convinto che i finanziamenti agli agricoltori siano troppo bassi. Tre anni fa la pensava così solo il 26% degli intervistati. Una conferma arriva dall'aumento di quanti ritengono che Bruxelles dovrebbe aumentare il proprio sostegno agli imprenditori agricoli nei prossimi dieci anni. Oggi sono il 56% contro il 44% di tre anni fa e addirittura il 29% del 2007. Qui le risposte degli italiani sono in media con quelle del resto degli europei. Il 37% ritiene i contributi troppo bassi, una percentuale cresciuta del 12% in tre anni.
La Pac per sicurezza alimentare e ambiente
Le opinioni dei cittadini su quali dovrebbero essere i principali obiettivi della Pac rimangono simili ai risultati dell'indagine 2017. La maggior parte (62%) pensa che l'obiettivo principale sia fornire alimenti sani e sicuri di alta qualità. Questo punto di vista si riflette anche a livello nazionale, dove gli europei ritengono che dovrebbe essere la massima priorità della Pac. Inoltre, l'indagine di quest'anno ha rilevato che il 52% degli europei ritiene che uno degli obiettivi principali dovrebbe essere la protezione dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici, oltre a garantire un equo tenore di vita agli agricoltori (51%).
Un numero sempre maggiore di europei pensa che l'Ue stia svolgendo il suo ruolo rispetto agli obiettivi chiave della Pac. Rispetto al 2017, tutte le aree tra cui sicurezza alimentare, sostenibilità, cibo sicuro e di qualità sono aumentate di almeno 5 punti percentuali L'area in cui i cittadini ritengono che l'Ue svolga maggiormente il proprio ruolo è la sicurezza alimentare, con l'80% degli intervistati d'accordo (+8% sul 2017).
Anche se una quota crescente di cittadini ritiene che l'agricoltura sia una delle principali cause del cambiamento climatico (dal 29% nel 2010 al 42% nel 2020), la maggioranza dei cittadini (55%) ritiene che l'agricoltura abbia già dato un contributo importante per limitarne gli effetti.