«Tutti gli agricoltori e tutte le cooperative europee devono essere tutelate dalla futura direttiva Ue contro le pratiche sleali nella catena alimentare» ha affermato con forza Paolo De Castro, primo presidente della Commissione agricoltura al Parlamento europeo e relatore del dossier sulle pratiche sleali, intervenendo all'incontro tra l'Alleanza delle Cooperative e gli europarlamentari italiani.
Per De Castro, «sarebbe paradossale che l'Europa, dopo aver sostenuto per decenni l'aggregazione dei produttori agricoli, lasciasse le cooperative senza protezione contro i giganti delle distribuzione europea». Infatti - precisa in una nota - il progetto di direttiva proposto dalla Commissione Ue, esclude dalla tutela le coop che non rientrano nei criteri delle Pmi, ossia un massimo di 50 milioni di fatturato e 250 dipendenti.
«Ma come è possibile - si chiede De Castro - che una coop con un giro d'affari di 60 milioni possa fronteggiare da sola una grande catena commerciale che fattura miliardi? Senza contare che la proposta dell'Esecutivo Ue fissa dei termini precisi per i pagamenti dei prodotti conferiti dai soci produttori. Ad esempio, per gli alimenti freschi deperibili non si può superare i 30 giorni dalla fatturazione. Una condizione - per De Castro - che non riflette la realtà: trascorrono molti mesi prima che l'uva o il latte conferito alla cooperativa si trasformi in vino o in Grana Padano con un ritorno economico. Siamo al lavoro per raggiungere risultati concreti - ha concluso - e puntiamo a estendere la tutela Ue a tutti i prodotti agroalimentari compresi mangimistica e florovivaismo».