Con 428 voti favorevoli, 170 contrari e 18 astenuti il Parlamento europeo ha dato il via libera per iniziare i negoziati con il Consiglio dei ministri e la Commissione Ue, per sopprimere le pratiche commerciali sleali dalla catena alimentare. Il primo incontro tra le istituzioni Ue è in programma già oggi a Strasburgo. Il testo del provvedimento era già stato approvato a larghissima maggioranza in commissione. Ma l'iter legislativo prevede che ora si apra una trattativa con il Consiglio per trovare un'intesa.
Direttiva approvata entro la fine della legislatura?
Il via libera della plenaria di Strasburgo accelera l'iter del dossier rendendo probabile un accordo prima della fine dell'anno e quindi prima della fine della legislatura. La direttiva prevede di vietare a livello Ue pratiche commerciali scorrette applicate dagli acquirenti (centrali di acquisto e supermercati) ai fornitori (agricoltori e imprese alimentari) del settore alimentare, come pagamenti ritardati o modifiche di contratti unilaterali e senza preavviso su prodotti deperibili come frutta e verdura. Un sistema che, insieme allo scarso potere contrattuale degli agricoltori fa sì, sostengono le organizzazioni agricole, che su 100 euro di spesa, solo 6,20 arrivino a chi produce.
Il voto di oggi si è reso necessario perché un gruppo di eurodeputati, in maggioranza tedeschi del Ppe e dell'Alde, insieme al gruppo dei Verdi, ha tentato di bloccare la richiesta di approvazione veloce del mandato presentata dal relatore Paolo De Castro. Nei giorni scorsi a sostegno del rinvio si erano espressi Eurocommerce, che rappresenta gli interessi delle catene di supermercati, l'organizzazione dei consumatori Beuc e alcune Ong ambientaliste. A favore della procedura veloce, invece, c'erano le organizzazioni degli agricoltori e dell'industria alimentare nonché le ong per il commercio equo e solidale.
De Castro: sconfitte le lobby della distribuzione
«Era ora o mai più. Sono felice che le lobby dei grandi supermercati non siano riuscite a mettere a tacere il Parlamento europeo - commenta il primo vicepresidente della Commissione Agricoltura Paolo De Castro - i nostri agricoltori ne hanno disperatamente bisogno. Noi non li deluderemo e faremo partire già da oggi pomeriggio le trattative. Non abbiamo perso tempo finora - ha aggiunto il relatore del progetto di direttiva Ue contro le pratiche commerciali sleali - e inizieremo subito le consultazioni con l'obiettivo di finalizzare il dossier entro Natale. E' l'unica finestra di opportunità per approvare le nuove regole prima delle elezioni del Parlamento europeo a maggio».
«In questa battaglia di Davide contro Golia dobbiamo armare i più deboli - commenta De Castro - agricoltori, produttori e Pmi che garantiscono ai consumatori l'approvvigionamento alimentare contro pratiche come la cancellazione last minute degli ordini, i ritardi nei pagamenti, le modifiche unilaterali dei contratti, i mancati pagamenti ai fornitori per la merce invenduta, da parte delle centrali di acquisto nell'Ue. Abbiamo bisogno di garantire equità, cibo più sano e diritti sociali. Lasciatemi assicurare - conclude l'ex commissario europeo all'Agricoltura - che così facendo lavoreremo duramente per garantire che i consumatori possano continuare ad avere accesso alle eccellenze e ai prodotti di migliore qualità».
Soddisfatti gli agricoltori
l coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, ha accolto con grande soddisfazione l’approvazione da parte del Pe della proposta di direttiva che combatte le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare.
«Si tratta di un risultato estremamente positivo per gli agricoltori e le cooperative agroalimentari di tutta l’Unione europea, che attendevano con ansia l’esito di questa votazione», commenta Agrinsieme, che si è sempre espressa a favore di una normativa europea che possa stabilire regole e procedure in grado di garantire una catena di approvvigionamento alimentare più equa, più trasparente e più sostenibile in tutta Europa.
«A questo punto l’onorevole De Castro, responsabile della relazione approvata dalla ComAgri con numerosi emendamenti alla proposta di direttiva - continua Agrinsieme - ha il pieno mandato del Parlamento Ue per condurre i negoziati interistituzionali».
L’auspicio del coordinamento è che i molti miglioramenti rispetto al testo iniziale della direttiva, introdotti dalla ComAgri e fondamentali per tutelare le imprese agricole e le loro cooperative, siano ratificati nei triloghi e che il provvedimento sia definitivamente approvato all’inizio del prossimo anno.
Le perplessità dei venditori al dettaglio
"Il via libera dell'Europarlamento al negoziato sulle pratiche sleali è caratterizzato da emendamenti che sono senza dubbio guidati da un legittimo desiderio di aiutare gli agricoltori, ma renderanno invece più forti le già potenti multinazionali del cibo". È la reazione di Eurocommerce, l'organizzazione dei rivenditori al dettaglio Ue, in una nota, dopo il voto della plenaria di Strasburgo che ha dato l'ok al rapporto De Castro sulla filiera alimentare e al negoziato con il Consiglio.
Eurocommerce ha sempre criticato l'ampliamento da parte dell'Europarlamento del campo di applicazione della direttiva a tutti i fornitori della Gdo e non solo alle Pmi agricole, come previsto dalla bozza presentata dalla Commissione europea.
"Chiediamo ai negoziatori - conclude la nota - di assicurarsi che il testo finale adottato sia equilibrato e porti a risultati positivi per consumatori, Pmi, agricoltori e posti di lavoro in Europa".