Per evitare il disimpegno, la Sicilia entro il 31 dicembre dovrà spendere altri 122 milioni euro di cui 77 del Feasr. La spesa certificata, ovvero già disponibile sui conti correnti dei beneficiari, proprio in questi giorni è arrivata al traguardo del miliardo di euro, ma ancora non basta. Tant’è che in occasione della presentazione delle nuove risorse finanziarie del Psr della Sicilia a Palazzo d’Orléans, presenti il presidente della Regione Nello Musumeci e il direttore del Dipartimento Agricoltura nonché Autorità di Gestione del Psr, Dario Cartabellotta, l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera, non ha nascosto un po’ di preoccupazione: «Speriamo di farcela a spendere in tempo quanto richiede la Commissione Ue anche se la pandemia non aiuta: la crisi che ha innescato rende meno facili gli investimenti delle aziende e molti uffici comunali che devono fornire permessi sono irraggiungibili perchè in zone rosse».
Cartabellotta: «Servono bandi più frequenti»
L’esperienza maturata finora, costellata di ritardi nell’erogazione della spesa provocati dall’elevato livello di contenziosi, e le ripetute sollecitazioni di Bruxelles, indicano fin da adesso la strada per la futura programmazione, soprattutto per quel che riguarda le misure dedicate agli investimenti. «Dobbiamo prevedere bandi frequenti, preferibilmente uno all’anno, così da moltiplicare le occasioni per i potenziali beneficiari ed evitare di escludere le aziende di nuova costituzione», ha anticipato Dario Cartabellotta.
E mentre progettisti e funzionari dell’assessorato si fanno in quattro per vincere la gara contro il tempo e riuscire spendere quante più risorse possibili del Psr più ricco d’Italia (quasi due miliardi e duecento milioni la dotazione totale), arrivano le novità sul Psr. A cominciare dalla durata che si protrarrà fino al 2022 e poi sull’ammontare delle nuove risorse assegnate. Ancora più interessante è poi come si pensa di spenderle in Sicilia.
Dove saranno destinate le nuove risorse
Il tempo a disposizione è limitato, pertanto la destinazione della dotazione aggiuntiva di 660 milioni (330 per ciascun anno della transizione verso la nuova Pac) si basa su un mix tra scorrimento di graduatorie già pubblicate ma non esaurite per mancanza di fondi, e nuovi bandi. Questi ultimi saranno davvero pochi. Di sicuro ce ne sarà uno da pubblicare al più presto (probabilmente già nelle prime settimane del 2021) per la misura 4.1 (investimenti) e un altro per la misura 11 dell’agricoltura biologica previsto per il 2022 con dotazioni distinte per le aziende che proseguono l’impegno e per le new entry. Poi ci sarà anche un Pif (Progetto integrato di Filiera) da 15 milioni per il comparto florovivaistico particolarmente colpito dalla pandemia e che, per le sue peculiarità, finora è stato sempre penalizzato dai bandi del Psr Sicilia.
Nello scegliere a cosa destinare le nuove risorse del Psr, occhio attento anche alle regole della nuova Pac, ovvero Green Deal, strategia “From farm to fork” e lotta allo spreco alimentare. Ecco perchè è stata quasi obbligata la scelta di destinare una buona fetta delle risorse all’agricoltura biologica e all’agricoltura ecocompatibile. «In questo modo rispetteremmo le nuove regole del Green Deal che, valide anche in questa fase di transizione della Pac, impongono agli Stati europei di impegnare una parte consistente dei nuovi fondi in investimenti in materia di clima e ambiente» ha spiegato Dario Cartabellotta.
Con 80 milioni di euro troveranno così copertura tutte le domande della misura 10.1 b (pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali - metodi di gestione delle aziende eco-sostenibili). Si tratta in totale di poco meno di tremila per un totale di oltre 56mila ettari. In questa logica rientra anche la decisione di destinare 25 milioni di euro per dare copertura alle domande presentate sulle misure agroecologiche (misura 4.4 b,c,d).
Poi ci sono i giovani e la viabilità rurale. Temi molto cari al presidente della Regione Nello Musumeci: «Senza viabilità non c’è sviluppo imprenditoriale. Per questo abbiamo scelto di destinare una fetta delle nuove risorse alle infrastrutture viarie, consapevoli del fatto che Comuni ed ex Province non hanno risorse da destinare a interventi di manutenzione e rifacimento». Con 70 milioni di euro verranno fatte scorrere entrambe le graduatorie degli ultimi due bandi.
Musumeci: «Puntiamo sui giovani»
Quindi i giovani. «Puntiamo molto sui giovani e per sostenere chi al di sotto dei 40 anni vuole intraprendere l’attività agricola - ha aggiunto Musumeci - abbiamo deciso di destinare una fetta delle nuove risorse del Psr Sicilia». Alla misura 6.1 sarà destinata la quota di 50 milioni di euro grazie ai quali verranno insediati altri 250 giovani con un nuovo bando. Altri 50 milioni di euro serviranno a soddisfare le richieste di quelli che, per assenza di fondi nella misura 4.1 e 6.4a (agriturismo), hanno dovuto rinunciare al loro progetto. Si tratta in totale di 300 potenziali beneficiari che verranno richiamati per verificarne l’interesse.
Saranno poi finanziate tutte le domande presentate sulla misura 5.2 per il ripristino degli agrumeti colpiti da Tristeza e malsecco. Con 25 milioni di euro potranno essere soddisfatte tutte le domande per un totale di 1600 ettari. La notizia arriva nel momento in cui molti agrumicoltori attendono ancora di potere partecipare al bando nazionale previsto dal decreto pubblicato lo scorso 10 agosto. La scadenza è fissata al 4 dicembre, ma sul portale Agea, su cui deve essere caricata la domanda, ancora non è disponibile l’applicativo.
E per la zootecnia, eterna cenerentola del primario siciliano, ci saranno 20 milioni di euro destinati alla misura 14 del Psr per sostenere il miglioramento delle condizioni di benessere animale.