Il lancio dell'Ansa e la soddisfazione del ministro Gian Marco Centinaio sembravano avere cambiato lo stato dell'arte della revisione.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto di Revisione generale periodica delle macchine agricole ed operatrici, firmato dal ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Centinaio appunto, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, non cambia lo scenario.
Mancano le basi per iniziare
Senza decreto attuativo, senza precise indicazioni su come effettuare la revisione, su cosa revisionare e su chi può svolgere l'attività di revisione non si va avanti. Da Toninelli e dal ministero dei Trasporti non arrivano nuove.
E non bastano le parole di Centinaio: «Ci siamo impegnati e abbiamo ascoltato - sottolinea in una nota il ministro - le richieste di tutto il comparto, dei contoterzisti e agricoltori e la firma di questo decreto, di concerto con il Mit, pone un importante tassello per il comparto agricolo: poniamo le basi per un'agricoltura efficiente partendo innanzitutto da un'agricoltura sicura. In particolare, abbiamo concesso la proroga di revisione così da garantire migliori controlli nella sicurezza del parco macchine per un settore condizionato spesso da dispositivi obsoleti. Il rilancio del settore riguarda anche la sicurezza degli operatori».
Confermate le nuove scadenze della revisione scadenze che Terra e Vita aveva anticipato già ad aprile (leggi qui):
- Veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983: Revisione entro il 30 giugno 2021;
- Veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1984 al 31 dicembre 1995: Revisione entro il 30 giugno 2022;
- Veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2018: Revisione entro il 30 giugno 2023;
- Veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2019: Revisione al quinto anno entro la fine del mese di prima immatricolazione.
Ma i tempi si allungano, non vi sono certezze e la revisione non decolla.
Pazienza e costanza
Come emerso la scorsa settimana durante l'assemblea nazionale dei costruttori di FederUnacoma (leggi qui), se si partirà non sarà prima del 2021 e continua a esserci il rischio di ripartire da zero con un nuovo provvedimento che interessi sia le macchine agricole che quelle del movimento terra, con un allungamento sine die dei temi.
Revisioni morta per sempre? Il presidente dei costruttori Alessandro Malavolti rimane convinto di no: «Lavorando con pazienza porteremo a casa il provvedimento. Andremo di nuovo a parlare con il Ministero dei Trasporti e contiamo di far capire la necessità di operare a favore della sicurezza».