In un terreno agricolo situato nella piana del Fucino nel comune di Celano (AQ), i finanzieri della Compagnia di Avezzano hanno individuatotre scavi di rilevanti proporzioni per complessivi 9.000 metri cubi: lunghi circa 150 metri, larghi circa quattro e profondi cinque, contenenti acqua stagnante e materiali usati, verosimilmente derivanti dalla lavorazione agricola (teli arrotolati immersi nell’acqua, sacconi di plastica con materiale da identificare, bottiglie verosimilmente vuote di erbicida ecc.), alcuni classificabili come rifiuti pericolosi e speciali. Lo fa sapere con una nota la Guardia di Finanza.
Infatti, all’interno degli scavi le fiamme gialle hanno rinvenuto voluminose bobine di teli Tnt (tessuto non tessuto) precedentemente usato per le lavorazioni agricole e voluminosi sacchi utilizzati in edilizia, nonché bottiglie di plastica, presumibilmente vuote, di prodotti chimici. Il magistrato di turno Luigi Sgambati ha disposto il sequestro dell’area, circa sette ettari.
Nei guai un imprenditore agricolo
Inoltre, i primi approfondimenti hanno permesso di appurare che il conduttore dei terreni, risultato essere responsabile delle condotte illecite, era titolare di svariate aziende agricole, alcune delle quali operanti nel settore della coltivazione di ortaggi in piena area e provviste peraltro di certificazione biologica.
Il titolare dell’impresa agricola è stato pertanto segnalato all’Autorità Giudiziaria per il reato di cui all’art. 256, comma 2 (Attività di gestione di rifiuti non autorizzata) del D.Lgs. 152/2006 (Codice dell'Ambiente).