Anche per il settore ovino arriva un supporto. Il decreto filiere (Dm 3 aprile 2020 "Istituzione del Fondo per la competitività delle filiere" pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 maggio 2020), oltre ai 100 euro/ha destinati a mais, soia e legumi (leggi qui) sotto contratto di filiera, prevede un sostegno per le carni ovine, colpite dall’emergenza sanitaria Covid 19.
Le risorse del Fondo per la competitività per il settore ovino sono: 3,5 milioni di euro per il 2020 e 4 milioni per il 2021.
Sostegno ai capi macellati
Il settore ovino è stato colpito da una crisi di mercato, generata dalla riduzione degli scambi commerciali in conseguenza della pandemia Covid-19.
Per sostenere le imprese del settore ovino, il Decreto ministeriale 3 aprile 2020 ha previsto due tipologie di sostegni:
- un sostegno di 9 euro alle imprese agricole di allevamento di ovini, per ogni capo ovino macellato e certificato IGP;
- un sostegno fino a 6 euro per ogni capo non IGP nato, allevato e macellato in Italia nel periodo dal 1° marzo al 30 aprile dell’anno precedente a quello della domanda.
Le carni ovine IGP sono le carni di agnello macellate e certificate IGP secondo i disciplinari delle indicazioni geografiche:
- Abbacchio romano IGP;
- Agnello del centro Italia IGP;
- Agnello di Sardegna IGP.
Le carni ovine non IGP sono le carni di agnello nato, allevato e macellato in Italia e non certificato IGP.
Fermo restando il limite massimo di 9 euro alle imprese agricole di allevamento di ovini, per ogni capo macellato e certificato IGP e un aiuto fino a 6 euro per ogni capo non IGP, l’importo unitario dell’aiuto è determinato in base al rapporto tra l’ammontare dei fondi stanziati e il numero dei capi ovini IGP e non IGP macellati per la quale è stata presentata domanda di aiuto.
Aiuto «de minimis»
L’aiuto per il settore ovino è concesso all’impresa nel limite dell’importo massimo di 20.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari, alle condizioni stabilite dal regolamento (UE) n. 1308/2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti de minimis nel settore agricolo.
Se l’agricoltore ha ricevuto un altro sostegno rientrante nel de minimis, può cumulare il sostegno fino alla concorrenza di 20.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
Aiuti alla destagionalizzazione
Sempre allo scopo di contrastare la crisi di mercato del settore ovino, in conseguenza della pandemia Covid19, il Decreto ministeriale 3 aprile 2020 prevede un sostegno alla destagionalizzazione.
Più precisamente, si tratta di un sostegno alle imprese, anche in forma di cooperativa, di macellazione e/o trasformazione di carni ovineche investano in processi di destagionalizzazione e di innovazione di prodotto, anche sottoscrivendo contratti di filiera.
Per l’anno 2021, il Decreto prevede un aiuto pari a 200.000 euro, entro il massimale di spesa pari a 600.000 euro.
Presentazione delle domande
La scadenza della domanda di contributo è il 15 maggio, in coincidenza con la scadenza della Domanda Pac, che – per il 2020 – è stata prorogata al 15 giugno 2020.
Alla domanda sono accluse:
- la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, sugli aiuti «de minimis» percepiti negli ultimi tre anni;
- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà riportante:
- il numero di capi ovini macellati e certificati IGP e/o dei capi ovini nati allevati e macellati in Italia come registrato nella Banca dati nazionale del sistema in- formativo sanitario del Ministero della salute;
- il progetto esecutivo degli investimenti in processi di destagionalizzazione e innovazione di prodotto nel settore ovino.
Le domande di aiuto vanno presentate ad Agea, che effettua l’istruttoria, verifica l’ammissibilità in base ai requisiti soggettivi, oggettivi e formali ed eroga il contributo.