Non sono bastati l’azzeramento dell’Irpef agricola, il mancato aumento dell’Iva, i fondi stanziati per il contrasto di cimice asiatica, Xylella e per la filiera grano-pasta. E nemmeno le facilitazioni per l’ingresso dei giovani in agricoltura, il credito d’imposta per l’acquisto di nuove tecnologie e un nuovo sistema di supporto per gli impianti a biogas, oltre a nuove misure per l’utilizzazione agronomica del digestato, equiparato ai fertilizzanti chimici. Secondo gli agricoltori che hanno risposto al sondaggio lanciato da Terra è Vita sulla manovra economica 2020, per l’agricoltura si poteva fare di più.
La nostra rilevazione non ha certo la pretesa di rappresentare in maniera oggettiva il sentimento del mondo agricolo, però le percentuali parlano chiaro: il 78% dei 450 lettori che hanno risposto al questionario si sono detti per niente o poco soddisfatti dei provvedimenti agricoli contenuti nella Legge di Bilancio approvata dal Parlamento negli ultimi giorni di dicembre. Solo uno su cinque si è dichiarato abbastanza soddisfatto e appena il 2% considera le misure introdotte del tutto soddisfacenti.
Manovra, senza Iva e Irpef è meglio
Oltre a un parere generale sui provvedimenti, il sondaggio ha cercato di capire quali siano stati i più importanti per il settore. Il 26% degli intervistati ha indicato la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva e altrettanti l’azzeramento dell’Irpef agricola. A seguire i fondi per la filiera grano-pasta (14%), il credito d’imposta per l’acquisto di nuove tecnologie (10%), i rimborsi per i danni da cimice e l’esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali per due anni per i giovani (8% ciascuno), i mutui a tasso zero per le imprenditrici (7%). In pratica: meglio risparmiare subito (Irpef e Iva), che ragionare nel medio-lungo periodo con investimenti.
Bonus verde e tetto ai contanti
Il sondaggio ha chiesto anche un parere su sugar e plastic tax che, potrebbero avere riflessi anche per il mondo agricolo. Difatti poco meno dei due terzi degli intervistati (59%), ha definito molto o abbastanza impattanti i due provvedimenti, contro un 41% che li ritiene poco o per niente influenti.
Ancora più netta la posizione sul bonus verde. Al momento del sondaggio la proroga era stata stralciata dalla manovra e questo per il 70% del campione è stato definito molto o abbastanza negativo.
Gli agricoltori italiani bocciano anche la riduzione del tetto all’utilizzo dei contanti nelle transazioni da tremila a duemila euro. Per il 60% si tratta di un provvedimento molto o abbastanza negativo, per il 29% poco, per l’11% non cambia nulla.
Investimenti al palo
L’ultima domanda riguardava le misure per favorire gli investimenti. Le risposte fanno capire quanto le imprese agricole italiane siano restie a investire, anche in presenza di incentivi. Difatti solo il 32% del campione ha dichiarato che investirà sicuramente sfruttando il credito d’imposta o altre facilitazioni. Il 36% ha espresso la volontà di investire ma previa attenta valutazione, mentre il 32% non farà acquisti in attrezzature o tecnologie nonostante gli aiuti.
Manovra 2020, tutte le misure per l'agricoltura
In linea con le professionali
Le opinioni espresse nel sondaggio sono sostanzialmente in linea con i commenti alla manovra economica delle principali associazioni di categoria. La più indulgente con il governo è stata Coldiretti. Pur stigmatizzando sugar e plastic tax l’associazione guidata da Ettore Prandini ritiene che la legge di bilancio abbia “riconosciuto il ruolo centrale dell’agricoltura per il Paese salvaguardando importanti misure per il settore e affrontando alcune drammatiche emergenze in una situazione di difficoltà per l’economia”.
Parere positivo anche per Confagricoltura che plaude in particolare alla trasformazione di super e iper ammortamento di industria 4.0 per l’acquisto di nuovi beni strumentali in credito d’imposta aperto anche alle aziende agricole e all’introduzione del regime forfettario di determinazione del reddito per le attività dirette alla commercializzazione di piante vive e prodotti della floricoltura.
Oltre alle scontate critiche ai balzelli su zucchero e plastica, Cia auspica un cambio di passo attraverso il collegato agricolo, chiedendo il rinnovo del bonus verde per il 2020 e l’esonero della documentazione antimafia per i terreni agricoli che usufruiscono di fondi europei per importi non superiori a 25.000 euro. Copagri parla di “misure interessanti” ma avrebbe voluto provvedimenti per semplificazione e sburocratizzazione.
Più severa nei confronti dei pacchetti agricoli è stata l’Alleanza delle cooperative, secondo la quale sugar e plastic tax sono “tasse punitive” e il loro rinvio “non tranquillizza”. Insoddisfazione anche per i 40 milioni stanziati per i danni della cimice asiatica, considerati “insufficienti a fronte di perdite che sfiorano i 300 milioni”.