Mercosur, agricoltori contrari. Esultano le aziende agroalimentari

Mercosur
Preoccupazione per chi produce carni bovine, pollame, riso, miele e zucchero. Soddisfatte le aziende che esportano i nostri prodotti agroalimentari

Festeggiano le aziende della trasformazione agroalimentare, in particolare quelle lattiero-casearie e vitivinicole, storcono il naso gli agricoltori, non solo italiani, ma anche spagnoli e francesi. L'accordo raggiunto tra l'Unione europea e i quattro Paesi sudamericani (Uruguay, Paraguay, Argentina e Brasile) del Mercosur, divide la filiera. Dopo oltre vent'anni di negoziati, venerdì 6 dicembre a Montevideo è stata raggiunta un'intesa sull'accordo di libero scambio che prevede l'eliminazione dei dazi all'importazione sul 91% delle esportazioni dell'Ue, tra cui auto, macchinari, apparecchiature per la tecnologia dell'informazione e della comunicazione, tessili, cioccolato, alcolici, formaggi, vino e sul 92% delle esportazioni del Mercosur verso l'Ue, tra cui carne bovina, pollame, riso e zucchero.

L'accordo, secondo le previsioni di Bruxelles, dovrebbe far risparmiare alle imprese europee oltre quattro miliardi di dollari di dazi all'anno. Per quanto riguarda il settore agroalimentare, i dazi attuali sui prodotti dell'Ue, che arrivano fino al 55%, rendono di fatto inaccessibile quei mercati. Prima di entrare in vigore il testo dell'intesa dovrà passare al vaglio del Parlamento e del Consiglio europeo, oltre che essere ratificato dai Governi dei 27 Paesi dell'Unione.

Via i dazi e tutele per le nostre Ig

Ma se per Assolatte (l'associaizone delle aziende lattiero-casearie) il Mercosur "apre un mercato che ha un valore potenziale per il settore europeo di 245 milioni di euro e porta alcuni risultati di rilievo, sia in termini di dazi che nel capitolo della tutela delle Indicazioni geografiche. Per quanto riguarda il primoa spetto - si legge in una nota - prevede un contingente tariffario crescente, che passa da 3.000 a 30.000 tonnellate in dieci anni, con il parallelo progressivo azzeramento dei dazi. Ancor più importante è l'accettazione da parte dei paesi del Sudamerica del capitolo che tutela le indicazioni geografiche".

L'accordo, pur con alcuni distinguo ed eccezioni, proteggerà dalle imitazioni i nove formaggi italiani più esportati: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Provolone Valpadana e Taleggio. Ma anche Prosecco, Prosciutto di Parma e Pomodoro San Marzano. In tutto sono 350 i prodotti alimentari e le bevande dell'Ue tutelati dall'accordo.

Ma, secondo il testo d'intesa, verrebbero anche tagliate le tariffe d'importazione su un massimo di 45mila tonnellate di miele, 60mila tonnellate di riso e 180mila tonnellate di zucchero dal Sudamerica all'Europa. Inoltre, 99mila tonnellate di carne bovina saranno soggette a una tariffa fissa del 7,5% e 60mila tonnellate di altre carni e 180mila tonnellate di pollame saranno esenti da dazi. Ed è proprio questo a preoccupare agricoltori e allevatori.

Agricoltori contrari

Fortemente critiche le associazioni di categoria, Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Il sindacato presieduto da Ettore Prandini parla di "accordo inaccettabile" che penalizza gli agricoltori europei e favorisce la "concorrenza sleale, alimentando una corsa al ribasso nei costi di produzione, con regole non reciproche che penalizzano le imprese agricole italiane ed europee".

«L'intesa non garantisce equità e reciprocità nei rapporti, né protezione per il nostro modello agricolo – ha detto il presidente di Confacricoltura e del Copa Massimiliano Giansanti –. Le preoccupazioni principali riguardano l'impatto derivante da una maggiore apertura alle importazioni di prodotti agroalimentari dal Mercosur, in particolare carni bovine, pollame, riso, mais e zucchero».

«L’accordo Ue-Mercosur ci pare molto squilibrato e colpisce alcuni settori sensibili, che potrebbero subire la prevedibile concorrenza che Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay sarebbero in grado di introdurre – il commento del presidente di Cia Agricoltori Italiani Cristiano Fini –. Speravamo che questa nuova Commissione considerasse l’agricoltura un settore strategico, ma il segnale di oggi sembra andare nella direzione opposta».

Mercosur, agricoltori contrari. Esultano le aziende agroalimentari - Ultima modifica: 2024-12-07T08:55:38+01:00 da Simone Martarello

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