«Un modello che garantisce qualità, efficienza, anticorruzione, professionalità e trasparenza della gestione di un servizio pubblico non può prescindere dal coinvolgere i professionisti. Per questo i periti agrari e periti agrari laureati chiedono di correggere una scelta che farebbe male a tutta l’agricoltura italiana e non solo ai professionisti».
Dopo quello degli agrotecnici, degli agronomi e dei professionisti di uno dei più importanti Caa italiani, anche i periti agrari prendono posizione sulla proposta di convenzione tra Agea e Caa che da settembre prevede che solo personale dipendente possa avere accesso al sistema informatico che permette di svolgere le funzioni amministrative pubbliche che l'agenzia per le erogazioni in agricoltura delega all'esterno. E lo fanno per bocca del presidente del collegio di categoria Mario Braga.
Non ci sono efficienza e trasparenza senza professionisti
«Il collegio dei periti agrari e periti agrari laureati sin da quando è venuto a conoscenza della bozza di convenzione predisposta da Agea, che dovrebbe regolare il rapporto per l’anno 2020 con i Caa – afferma Braga – si è attivato per spiegare al direttore di Agea che il modello che garantisce qualità, efficienza, anticorruzione, professionalità e trasparenza della gestione di un servizio pubblico non può prescindere dal coinvolgere i professionisti».
«L’inspiegabile proposta di fine inverno di Agea, legittimata da una distorta lettura della gestione dei Caa dislocati sul territorio, è stata certamente promossa non solo in sfregio alla Costituzione, o ai più elementari principi di uguaglianza e dignità di tutti i lavoratori, ma rimuovendo ogni aspetto positivo faticosamente attuato di sussidiarietà verticale, ha raggelato i professionisti del mondo agricolo».
Le azioni per modificare la convenzione
«Non intendiamo consegnare i professionisti, forti di comprovata e riconosciuta competenza ed esperienza a scelte che si pongono in controtendenza rispetto al modello proposto e promosso dall’Unione europea – sottolinea Braga – da mesi siamo impegnati direttamente anche con incontri personali con i vertici di Agea, per richiedere la modifica della convenzione. I professionisti hanno sempre rispettato il lavoro degli altri ma altrettanto il Cnpapal pretende che anche gli altri rispettino il nostro».
I periti agrari hanno anche scritto alla ministra Bellanova per chiedere la modifica della convenzione. Braga ritiene che questa battaglia coinvolga tutti gli attori dell’agroalimentare anche le Organizzazioni professionali e le loro società «che hanno apprezzato e apprezzano i professionisti, avvalendosi della loro preziosa collaborazione» e annuncia che «il Cnpapal è pronto a intraprendere anche azioni che tutelino tutti gli iscritti» arrivando anche alla mobilitazione.
Leggi la lettera che la rete delle professioni tecniche
ha inviato alla ministra Bellanova