Dopo la firma, i decreti ministeriali passeranno all’esame della Conferenza StatoRegioni

Biogas, un taglio dal 15% in su

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Ma alla tariffa base saranno sommati premi specifici. E il fotovoltaico perde il premio per la rimozione dell’amianto

Il Governo ha presentato il nuovo quadro del sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Si tratta di due schemi di decreti attuativi, ora all’esame della Conferenza Stato-Regioni e dell’Autorità dell’energia (la consultazione si dovrebbe completare in un mese e la pubblicazione dei decreti è prevista per fine maggio), che rischiano però di frenare soprattutto lo sviluppo delle agroenergie e in particolare del biogas.

Per il settore elettrico non fotovoltaico (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas) il decreto, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2013, fissa una crescita degli incentivi fino a 5,5 miliardi di euro l’anno (rispetto agli attuali 3,5) con stabilizzazione entro il 2020. Secondo quanto indicato dal Governo, in media, gli incentivi diminuiscono del 15% rispetto all’attuale metodo di incentivazione.

Il controllo dei meccanismi di spesa avverrà con il seguente sistema:

- gli impianti di potenza superiore a 5.000 kW (20.000 kW per idraulica e geotermica) accedono agli incentivi se superano la procedura d’asta al ribasso nei limiti di quantitativi predeterminati di potenza annua;

- gli impianti tra 50 e 5.000 kW (20.000 kW per idraulica e geotermica) accedono previa iscrizione al registro nei limiti di quantitativi predeterminati di potenza annua. Per le biomasse (coltivazioni dedicate e sottoprodotti), biogas, gas di depurazione e gas di discarica e bioliquidi sostenibili, il contingente annuo previsto per il periodo 2013-2015 è di 145 MW. Gli impianti sotto i 50 kW e quelli previsti dai progetti di riconversione del settore bieticolo-saccarifero, sono invece liberi di accedere all’incentivo.

Per l’accesso al registro sono previste le seguenti priorità: impianti iscritti al precedente registro e dichiarati idonei che però non sono rientrati nel limite di potenza previsto; impianti di proprietà di aziende agricole singole o associate, alimentati da biomasse e biogas, con potenza non superiore a 600 kW; impianti a biomassa e biogas di proprietà di aziende agricole singole o associate alimentati dai sottoprodotti; altri criteri specifici per tecnologia (biomasse da rifiuti, geotermia ecc.); minor potenza degli impianti; anteriorità del titolo autorizzativo; precedenza della data della richiesta di iscrizione al registro.

Per il 2013 le tariffe sono determinate nel decreto, per gli anni successivi il valore delle tariffe è decurtato del 2% all’anno, rispetto ai valori vigenti nell’anno precedente. Per gli impianti di potenza fino ad 1 MW è prevista una tariffa di tipo onnicomprensivo; per quelli di potenza maggiore, sarà riconosciuta una tariffa premio.

È prevista una tariffa base incentivante, incrementata da alcuni premi specifici. La tariffa base differisce in relazione alla fonte (biogas, biomasse, bioliquidi ecc.), alla tipologia di fonte rinnovabile (prodotti biologici o colture dedicate, sottoprodotti, nella quale è possibile utilizzare massimo il 30% di coltivazioni dedicate, e rifiuti - classificazione prevista per il biogas e le biomasse) ed alla potenza (vedi tabella).

Per quanto riguarda i premi, nel caso del biogas è previsto un incremento per la cogenerazione (40 € per i prodotti biologici e 10 € per i sottoprodotti) ed uno tecnologico di 30 € per la cogenerazione ad alto rendimento che preveda il recupero dell’azoto per produrre fertilizzanti (in alternativa è previsto un premio di 15 € per gli impianti fino a 600 kW che non hanno l’obbligo di operare in cogenerazione ad alto rendimento).

Per le biomasse sono previsti un bonus per la cogenerazione ad alto rendimento (40 € per i prodotti biologici e 10 € per i sottoprodotti, in quest’ultimo caso se viene recuperato il calore con teleriscaldamento il premio è di 40 €) e uno per la riduzione delle emissioni (30 €).

Inoltre, per gli impianti a biomasse (prodotti biologici e sottoprodotti) di potenza da 1 a 5 MW sono previsti anche i seguenti bonus: riduzione dei gas a effetto serra (10 €); se alimentati da biomasse da filiera ricomprese nella tab. 1 b allegata al decreto (20 €).

Biogas, un taglio dal 15% in su - Ultima modifica: 2012-04-20T16:30:54+02:00 da Redazione Terra e Vita

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