BIOMASSE

Teleriscaldamento: no al taglio del 15% al credito d’imposta

La Fiper chiede che sia rivisto il provvedimento che «favorisce l’impiego di combustibili fossili anziché promuovere la filiera bosco-legno-energia in ambito locale»

No alla riduzione del 15% del credito d'imposta per i clienti allacciati alle reti di teleriscaldamento a biomassa previsto dal decreto pubblicato in Gazzetta lo scorso 21 marzo.
Duro il commento di Walter Righini, Presidente della Fiper (Federazione italiana produttori energie rinnovabili): «Siamo indignati da questo provvedimento retroattivo del Governo uscente, dalle sue modalità e dal segnale dirompente che produce in ambito montano. Infatti, riducendo il credito di imposta ossia lo sconto (art. 2, co. 12, della legge 203/2008) applicato ai clienti finali allacciati a reti di teleriscaldamento e nel contempo non diminuendo nella medesima percentuale la componente fiscale sulle fonti fossili destinate al riscaldamento, si finisce per favorire l’impiego di questi combustibili anziché promuovere la filiera bosco-legno-energia in ambito locale».
Il Decretoin questione, emanato dall’ex presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, e previsto dalla legge di stabilità 2014, individua le modalità applicative della rideterminazione dei crediti d’imposta. E tra questi, appunto, la riduzione del 15% del credito di imposta a favore dei clienti allacciati alle reti di teleriscaldamento alimentate a biomassa, con l’aggravante di retroattività del provvedimento a far data dal 1° gennaio 2014.
«Il Governo uscente, in excusatio non petita, - prosegue la nota della Fiper - ha sostenuto che si trattava di una riduzione minima; ciononostante Fiper sottolinea la gravità del provvedimento che introduce un precedente di retroattività dell’applicazione della riduzione, che riteniamo incostituzionale, su un comparto che sinora non ha beneficiato di incentivi diretti. Il gettito complessivo stimato dalla riduzione del credito di imposta sul teleriscaldamento si aggira intorno ai 700.000 €/anno, un importo minimo per il sistema Paese, rispetto ad esempio, alla possibilità di recuperare 300 milioni di €/anno dall’impiego delle potature del verde urbano a fini energetici, proposta che Cottarelli sembra aver recepito nel progetto di spending review su sollecitazione Fiper. Ci rivolgiamo al Governo, affinché provveda in tempi rapidi a rivedere il provvedimento specifico alla luce della disparità di trattamento tra le diverse fonti per il riscaldamento in area montana, in un’ottica di promozione dell’efficienza produttiva, attraverso reti di teleriscaldamento abbinate a fonti rinnovabili, come del resto indicato dalla recente Direttiva europea sull’efficienza energetica».

Teleriscaldamento: no al taglio del 15% al credito d’imposta - Ultima modifica: 2014-03-31T17:45:13+02:00 da Redazione Terra e Vita

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