Il debutto della nuova Pac, una situazione geopolitica mai così complicata negli ultimi 80 anni, il cambiamento climatico e gli obiettivi di sostenibilità stabiliti dall'Ue da centrare entro il 2030. «E nel bel mezzo di questo tempo grave e difficoltoso, che richiede un di più di impegno e di responsabilità, di coinvolgimento e di compartecipazione di tutti i soggetti del comparto agroalimentare, l’Agea sembra ostinatamente ancora impantanata nelle sue anacronistiche e ingiustificate posizioni». Così il presidente del Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati Mario Braga commenta l'imminente entrata in vigore (28 ottobre 2022) della nuova convenzione che regola i rapporti tra Agea e i centri di assistenza agricola Caa.
La grande novità è l'esclusione di agronomi, periti e agrotecnici liberi professionisti dalla possibilità di accedere al Sian, contro la quale le rappresentanze dei tre collegi si sono battute inutilmente nei mesi scorsi fino alla definitiva sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito la piena legittimità della convenzione.
Convenzione con i Caa, il Consiglio di Stato dà ragione ad Agea
Braga chiede quindi al ministro Stefano Patuanelli e al premier Mario Draghi di convocare con estrema urgenza di sospendere l'entrata in vigore della convenzione e convocare un tavolo tra le parti per riscriverla in modo che sia pronta per essere operativa dal primo gennaio 2023, quando debutterà anche la nuova Pac «magari anche con risorse più consone a un servizio che l’Europa ritiene essere pubblico» sottolinea Braga.
«Riscriviamo la convenzione o scenderemo in piazza»
«I periti agrari e periti agrari laureati, forti delle loro storiche, comprovate e riconosciute professionalità, ma anche confortati dai principi europei sulla concorrenza e dalla “presunzione” di poter offrire un contributo risolutivo alla modernizzazione del servizio richiesto ai Caa a servizio dell’Italia e delle politiche di ripresa e resilienza dell’agricoltura, motore principale della tenuta sociale ed economica produttiva del nostro Paese – scandisce Braga – chiedono con forza al presidente Draghi e al ministro Patuanelli di sospendere ogni chiacchera inutile e fuorviante dell’Agea».
«Chiacchiere che preoccupano e creano tensioni anche fra gli imprenditori agricoli – continua il presidente dei periti – si eviti che la nostra agricoltura, ancora una volta subisca ritardi ingiustificati che penalizzano tutti gli attori del comparto, imprese, servizi, terziario e professionisti. I periti agrari non accetteranno mai scelte che portino il nostro Paese indietro nel tempo, e già nel primo Consiglio nazionale sarà affrontato il tema della mobilitazione di categoria – annuncia Braga – che sarà messa in atto se non vi sarà un confronto con il ministro e con Agea sul merito del servizio moderno che i Caa sono chiamati a svolgere per la nostra agricoltura».