Con un clima non particolarmente rigido, la cicalina verde (Asymmetrasca decedens) potrà continuare la sua attività trofica a carico dei frutti su cui provoca una sintomatologia nota come “fetola parassitaria”, consistente nella comparsa di caratteristiche macchie necrotiche sulla buccia che, pur non danneggiando la parte edule, possono causare notevole deprezzamento del prodotto.
Controllare la cicalina verde
Con l’avanzare dell’inverno le erbe spontanee di cui l’empoasca si nutre sono sempre più rade e la cicalina si sposta in massa negli agrumeti, attaccando i frutti proprio in prossimità della raccolta. Gli attacchi sono più intensi in vicinanza di fossi ricchi di vegetazione spontanea come le canne o i frangivento di cipressi, sui quali le cicaline trovano riparo e nutrimento.
La presenza delle caratteristiche oleocellosi indotte dalle punture dell’empoasca andrà monitorata sui frutti e, al superamento della soglia indicativa del 2% di frutti colpiti, occorrerà intervenire tempestivamente con etofenprox o con il più recente formulato biologico a base di olio essenziale di arancio dolce. Gli adulti, come quelli di molte altre specie di cicaline, sono attratti dal giallo e quindi, per il monitoraggio, possono essere usate trappole cromotropiche gialle, a condizione di saper distinguere la specie dannosa dalle altre. In caso contrario si rischia di sovrastimare la popolazione dell’empoasca e magari di fare trattamenti inutili.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Attenzione anche all’allupatura
Per le varietà tardive di agrumi o per quelle che si prevede di raccogliere oltre la maturazione fisiologica, potrebbe essere consigliabile un intervento contro l’allupatura dei frutti (causata da Phytophthora spp.) trattando con prodotti a base di rame o metalaxil-M la parte bassa della chioma o direttamente il terreno con formulati granulari. Un buon metodo indiretto per controllare la fitoftora è l’inerbimento controllato, pratica agronomica sempre più diffusa anche negli impianti arborei dell’Italia meridionale per motivazioni economiche ed agronomiche. L’inerbimento, oltre a rendere più praticabile il campo anche se bagnato dalle piogge, risulta un efficace ostacolo per i propaguli di fitoftora presenti nel terreno che infettano i frutti soprattutto grazie agli schizzi d’acqua provocati dalle piogge invernali. Un inerbimento spontaneo caratteristico di molte aree agrumicole è quello dovuto allo sviluppo in tardo autunno dell’acetosella (Oxalis acetosella), pianta rizomatosa e bulbosa persistente ritenuta infestante ma che in inverno può svolgere un’utile funzione pacciamante.
Mosca sotto controllo
Le temperature superiori alla media stagionale degli scorsi mesi hanno favorito la mosca della frutta (Ceratitis capitata), di cui abbiamo già trattato in questa rubrica, che ha colpito con maggiore intensità gli agrumi a buccia sottile dove non è stata adeguatamente controllata.
In questo periodo, però, con l’abbassarsi delle temperature la mosca dovrebbe rallentare notevolmente il ciclo e ridurre il suo potenziale biotico fino ad entrare in quiescenza nei mesi più freddi. Inoltre, le varietà in maturazione sono prevalentemente arance, con buccia più spessa dei clementine che rende più difficile alle larvette di attraversare l’albedo per raggiungere la polpa dei frutti.