Con l’aumento delle ore di luce solare e delle temperature l’attività vegetativa e la maturazione nei fragoleti in coltura coperta si intensificheranno richiedendo un maggiore sforzo fisiologico alle piantine ed una maggiore attenzione alle problematiche fitosanitarie che si avvantaggiano di un microclima più caldo. Tra questi, il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) e il tripide Frankliniella occidentalis che in Italia meridionale restano gli insetti chiave della coltura. Per il controllo biologico dei due fitofagi si proseguirà il loro monitoraggio e quello dei rispettivi insetti antagonisti i cui lanci, in una strategia razionale di controllo, dovrebbero già essere stati avviati in autunno o nei mesi scorsi. Le soglie di intervento per programmare nuovi lanci variano a seconda della zona, della fase della coltura e di altre variabili locali di cui il tecnico fitopatologo dovrà tenere conto. Valori indicativi possono essere forniti dai disciplinari regionali di produzione integrata o, dove disponibili, dai bollettini fitosanitari locali.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Lanci degli insetti antagonisti contro il tripide...
Con popolazioni di Frankliniella superiori alle soglie di guardia, si ricorrerà ai lanci degli specifici insetti antagonisti (es. il rincote Orius laevigatus o l’acaro fitoseide Amblyseius swirskii), concentrandoli sui focolai di infezione, o si proseguiranno i trattamenti con il fungo Beauveria baussiana.
È da considerare che F. occidentalis è favorita da temperature alte e aria secca; in queste condizioni la popolazione sale rapidamente ed è difficilmente contenibile, per cui potrebbe rendersi necessario intervenire con prodotti insetticidi, scegliendo tra i prodotti registrati sulla coltura quelli con breve periodo di carenza, considerando la scalarità di raccolta della fragola, e che siano il più selettivi possibili per preservare gli antagonisti (es. abamectina, spinosad e spinetoram con 3 giorni di carenza; azadiractina con 1 giorno).
In alternativa o in integrazione al lancio degli ausiliari ed ai prodotti chimici di sintesi, potranno essere utilizzati anche preparati a base di olio essenziale di arancio dolce, terpenoidi, sali potassici di acidi grassi, ammessi anche in coltura biologica.
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... e il ragnetto rosso
Per il controllo biologico del ragnetto rosso con i fitoseidi (Amblyseius andersoni, A. californicus, Phytoseiulus persimilis) è importante evitare che l’umidità relativa dell’aria si abbassi troppo nei tunnel perché in queste condizioni i fitoseidi riducono la loro mobilità e, quindi, la capacità di predare i ragnetti rossi. L’aumento dell’umidità dell’aria può essere ottenuto mediante la nebulizzazione di acqua con l’atomizzatore o, più semplicemente, lasciando scorrere dell’acqua nelle interfile. Altri mezzi biologici, utili anche nella gestione integrata, sono le maltodestrine ed il fungo entomoparassita a largo spettro Beauveria bassiana.
Il controllo chimico del ragnetto rosso sarà ancora possibile ricorrendo a prodotti con limitato periodo di carenza preferendo quelli più selettivi verso i fitoseidi (tebufenpirad 14 giorni; pyridaben e fenpiroximate 7 giorni; exitiazox, clofentezine e milbemectina, 3 giorni; cyflumetofen, abamectina e spiromesifen con un solo giorno di carenza).