Da diversi anni il monitoraggio della tignola della patata (Phthorimaea operculella) nel bacino del Fucino è divenuto fondamentale per gestire in modo sostenibile il parassita. Le catture fino alla terza settimana di luglio sono risultate non significative.
Dalla fine di luglio si è avuto un rapido incremento delle stesse con una intensità diversa a seconda delle zone. L’inizio della raccolta dei tuberi, che si preannuncia in anticipo rispetto agli ultimi anni, potrebbe coincidere con un aumento delle catture. Poiché il danno su tubero causato dalla tignola è strettamente correlato alla popolazione dell’insetto il monitoraggio a livello aziendale con trappole a feromone è fondamentale per gestire al meglio gli interventi di difesa.
Caratteristiche dell’insetto
Le larve provocano danni sui tuberi nei quali scavano lunghe gallerie. Gli adulti compaiono in primavera quando le temperature medie giornaliere superano i 13-15 °C. Le femmine depongono le uova sulle parti epigee della pianta e sui tuberi affioranti dal terreno e, con una temperatura di circa 25 °C il tempo di incubazione è di circa 3-4 giorni. Dai monitoraggi eseguiti nel corso degli anni si evidenzia che la tignola compie 3-4 generazioni all’anno. Durante l’estate esse tendono ad accavallarsi, con contemporanea presenza di tutti gli stadi ed una durata media del ciclo di circa un mese. L’insetto sverna come larva matura o crisalide.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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I danni visibili sui tuberi
I danni sono sostanzialmente limitati alle infestazioni sui tuberi, dove le larve provocano erosioni e scavano profonde gallerie rendendoli non commercializzabili. Oltre al danno diretto la presenza dell’insetto sui tuberi, in fase di conservazione, determina marcescenze a causa dello sviluppo di batteri in particolare del genere Erwinia. L’attacco dell’insetto avviene in campo soprattutto durante la fase di maturazione dei tuberi ed il successivo disseccamento della vegetazione eseguito in pre-raccolta.
Evitiamo cattive soprese
L’inizio del mese di agosto e l’inizio del mese di settembre, in concomitanza rispettivamente con la raccolta delle varietà precoci e tardive, rappresentano i momenti critici della difesa che deve essere condotta secondo un approccio integrato: le strategie di lotta chimica o biologica devono essere affiancate a buone pratiche agronomiche. Per quanto riguarda la lotta si riportano nel box i principi attivi da utilizzare, mentre per quanto concerne le buone pratiche esse si suddividono in quelle da applicare in campo e quelle da applicare in magazzino.
In campo è necessario:
1. monitorare l’andamento del volo dell’insetto avendo cura di installare almeno 1 trappola con feromone per ettaro;
2. ridurre al minimo i tempi tra il disseccamento e la raccolta;
3. evitare nel periodo del picco di volo la formazione di crepe nel terreno che possono far fuoriuscire i tuberi (ad es. con opportune irrigazioni);
4. evitare di lasciare scarti di produzione in campo;
In magazzino è necessario:
1. disinfestare i locali adibiti allo stoccaggio dei tuberi;
2. proteggere i locali dalle infestazioni esterne tramite reti antinsetto;
3. mantenere le temperature al di sotto dei 10 °C.
Per quanto concerne i trattamenti chimici o biologici essi vanno posizionati in funzione della reale presenza dell’insetto e delle caratteristiche tecniche dei formulati utilizzati: i larvicidi 4-5 gg. dopo l’inizio del volo e gli adulticidi dopo 7-10 gg dall’inizio del volo, cercando di alternare i principi attivi autorizzati al fine di non incorrere in fenomeni di resistenza.
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Principi attivi autorizzati
- Emamectina benzoato
- Clorantraniliprole
- Lambda-cialotrina + Clorantraniliprole
- Deltametrina
- Cipermetrina
- Lambda-cialotrina
- Etofenprox
- Fosmet**
- Spinosad*
- Bacillus thuringensis kurstaki*
- Bacillus thuringensis aizawai*
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* ammesso in agricoltura biologica;
** impiego consentito agli utilizzatori fino al 1 novembre 2022