Il business degli agrofarmaci si sposta in Usa e Asia

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Larve di insetti fitofagi in azione. Negli ultimi 10 anni sono cresciuti in Europa i problemi fitosanitari ma sono diminuite le contromisure per contrastarli
Cala il reddito agricolo e l’attenzione all’innovazione: nel vecchio continente il mercato dei prodotti per la difesa segna il passo da 10 anni. L’analisi nel corso delle Giornate Fitopatologiche di Chianciano (Siena)

L’Unione Europea rimane uno dei principali mercati per il settore degli agrofarmaci, con un valore che, nel 2017, ha superato i 13 miliardi di dollari (11,8 miliardi di euro, ai tassi di cambio medi di quell’anno). Nonostante le avverse condizioni climatiche nel 2017 si è registrata infatti una crescita del 5% rispetto l’anno precedente, seppur con marcate differenze tra gli stati della “Vecchia Europa” (UE-15) e quella degli stati membri “emergenti”, di più recente adesione (UE-13). Nonostante questo exploit, nell’ultimo decennio, la crescita del mercato UE-15 è stata la più bassa a livello mondiale, a causa della riduzione del reddito degli agricoltori, dovuto alla riduzione dei prezzi dei prodotti agricoli, alla riduzione del sostegno al reddito e alla limitata diffusione delle colture OGM, mentre i volumi dell’EU-13 sono sostenuti dall’utilizzo di agrofarmaci di ormai vecchia tecnologia. Questo quanto emerso dal rapporto presentato da Matthew Phillips, consulente indipendente, il 6 marzo scorso, in occasione della giornata di apertura delle Giornate Fitopatologiche.

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Matthew Phillips alle Giornate Fitopatologiche 2018

Migra anche l’attività di ricerca

Secondo Phillips il focus delle attività di Ricerca e Sviluppo di nuove molecole delle principali società del settore si sta pertanto spostando verso i mercati americani e asiatici. Il primato degli investimenti per il miglioramento genetico vegetale è infatti detenuto dalle imprese statunitensi, mentre si afferma la leadership delle industrie chimiche asiatiche nel comparto Ricerca e Sviluppo degli agrofarmaci. La “maratona” dei 3 giorni delle GF, tradizionalmente dedicata alla fitoiatria, tenutasi a Chianciano Terme (SI), è il momento di confronto e di discussione tra gli esperti della difesa delle piante, in un'ottica di divulgazione, organizzata dall’Università di Bologna - Facoltà di Agraria, e sostenuta dall’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante (Aipp), Federchimica Agrofarma e International Biocontrol Manufacturers Association (IBMA).

Senza reddito non c’è sostenibilità

I dati presentati da Phillips hanno trovato riscontro nell’analisi condotta da Nomisma, società di studi economici, sull’andamento degli investimenti dedicati alla protezione delle piante all’interno del mercato Europeo. Ersilia Di Tullio, senior analyst di Nomisma, in merito alla scarsa crescita del mercato dei fitofarmaci: «Non c’è sostenibilità nella difesa delle colture senza che questa sia sostenibile economicamente per le aziende agricole». Agostino Brunelli, Professore di Patologia Vegetale dell’Università di Bologna, a tal proposito: «c’è la necessità di proiettarci verso il futuro, per questo motivo abbiamo inserito l’Aipp come partner delle “Giornate”» l’associazione, rappresentata dal Presidente Vittorio Rossi, si impegna per contribuire alla ricerca, all’insegnamento e alla formazione permanente nell’ambito fitoiatrico, di promuovere la conoscenza e il progresso dei mezzi e dei metodi per la difesa delle piante.

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Agostino Brunelli nel corso della giornata dapertura dellevento
Il business degli agrofarmaci si sposta in Usa e Asia - Ultima modifica: 2018-03-13T20:09:00+01:00 da Lorenzo Tosi

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